28 Gennaio 2025

Mediobanca respinge l’offerta di Mps: “Non ha alcuna logica e distrugge valore per gli azionisti”

Mediobanca respinge l’offerta presentata da Mps, definendola “contraria agli interessi della società e non concordata”. Aggiungendo che ritiene “l’offerta priva di motivazioni industriali e finanziarie e pertanto distruttiva per Mediobanca”. Uno stop duro e netto, giustificato, come si legge nella nota ufficiale rilasciata dal cda, dagli obiettivi e dai risultati già raggiunti in questi anni dall’istituto milanese.

Mediobanca, i motivi del no a Mps

Partendo dal presupposto che Mediobanca, a margine dei risultati conseguiti per l’anno fiscale 2023-2024, ha confermato gli obiettivi del suo piano strategico 2023-2026 – utile per azione di 1,80 euro e 1,1 miliardi di euro distribuiti agli azionisti (in aumento di circa il 50% anno su anno), rappresentando la prima tranche della stima complessiva di 3,7 miliardi di euro per il triennio 2024-26 -, il cda dell’istituto ha sottolineato che l’offerta di Mps “non ha alcuna valenza industriale e comprometterebbe l’identità e il profilo aziendale del gruppo, focalizzato su segmenti di business ad alto valore aggiunto e con chiare traiettorie di crescita”.

Inoltre – insiste la nota – “distrugge valore per gli azionisti di Mediobanca e Mps, data la probabilità di una perdita significativa di clientela in quelle aree di business (come wealth management e investment banking) che richiedono professionisti indipendenti, di elevato standing e professionalità”. Non dimenticando, peraltro, che sarebbe “negativamente impattata dalla difficoltà di stabilire il valore intrinseco delle azioni Mps, in quanto la banca ha un patrimonio netto che affronta ingenti attività fiscali, npl e rischi di contenzioso (3,3 miliardi di euro)”. E, tra i tanti motivi citati dal cda, comporterebbe anche “un indebolimento significativo del modello di business di Mediobanca” e una “mancanza di sinergie di costo apprezzabili”.

Anche in ottica finanziaria, la risposta di Mediobanca è sempre la stessa: “Non ha una logica”. In quanto l’operazione avrebbe “un impatto fortemente negativo sul profilo reddituale” dell’istituto, “una diluizione dei multipli di valutazione di Mediobanca”. La nota cita anche “il calo di Borsa del titolo Mps a seguito dell’annuncio dell’offerta”, visto dal cda dell’istituto milanese come “una prova della fragilità”, di Mps.

I destini incrociati tra Del Vecchio e Caltagirone

Infine, la nota evidenzia un altro importante aspetto. Ossia che l’operazione è “caratterizzata dalle significative partecipazioni incrociate di Delfin e Caltagirone“, i quali hanno importanti quote anche in Assicurazioni Generali. “La presenza degli stessi azionisti in Mps, Mediobanca e Assicurazioni Generali, e nel contesto di un’offerta pubblica di acquisto totalitaria, rappresenta un potenziale disallineamento di interessi rispetto agli altri azionisti”, ha chiosato Mediobanca.

L’articolo Mediobanca respinge l’offerta di Mps: “Non ha alcuna logica e distrugge valore per gli azionisti” è tratto da Forbes Italia.