29 Gennaio 2025

Dallo smart working alle misure per la genitorialità: tutte le iniziative di Terna per i dipendenti

Terna– BRANDVOICE | Paid program
Contenuto tratto dal numero di gennaio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, 3,55 milioni di lavoratori italiani si avvalgono dello smart working. Tra questi, il 73% si opporrebbe se l’azienda chiedesse di tornare in ufficio. E diverse ricerche hanno dimostrato che per i millennial, in particolare, il lavoro da remoto e l’equilibrio tra vita privata e professionale sono un criterio fondamentale nella scelta dell’impiego. Per le aziende con un personale giovane, dunque, garantire flessibilità e bilanciamento casa-lavoro è necessario.

Lo smart working in Terna

È il caso di Terna, il gestore della rete elettrica di trasmissione nazionale guidato da Giuseppina Di Foggia. I dipendenti hanno un’età media di 41 anni e più della metà ne ha meno di 40. Il 3 ottobre l’azienda ha sottoscritto con le segreterie sindacali nazionali un accordo, in vigore da dicembre 2024, che prevede un potenziamento dello smart working, già introdotto da un’intesa di alcuni anni fa. Il limite massimo di giorni di lavoro remoto passa da otto a dieci al mese, con un tetto di tre a settimana. Per il personale impiegatizio di aree a forte connotazione tecnico-operativa la soglia sale da quattro a sei giorni al mese, con un massimo settimanale di due. È prevista l’estensione di ulteriori due giorni al mese, fermi restando i limiti settimanali, per i genitori con figli entro i sei anni, e comunque fino alla conclusione del primo anno di scuola primaria. I dipendenti possono quindi svolgere il loro lavoro in modalità agile fino al 50% su scala mensile, mentre i genitori con figli fino a sei anni arriveranno al 60%.

Le altre iniziative

A Roma, vista la difficile situazione della mobilità cittadina, i lavoratori hanno anche l’opzione del co-working nelle sedi di Roma Termini e Roma San Paolo. I luoghi delle postazioni sono stati identificati in base alla maggiore concentrazione delle abitazioni dei collaboratori e le giornate trascorse nelle sedi di co-working vengono conteggiate come lavoro in presenza.

Sempre per rispettare i confini tra vita privata e professionale sono previste misure organizzative per la disconnessione delle strumentazioni tecnologiche di lavoro al di fuori delle normali fasce d’ufficio. Alla stessa esigenza rispondono le convenzioni con realtà come palestre e servizi di mobilità. A livello nazionale c’è anche una piattaforma con strutture sportive convenzionate e contenuti fruibili anche online per benessere fisico e mentale. Servizi che integrano le palestre già previste nelle due principali sedi di Roma, a Milano e a Napoli.

Terna adotta poi il programma Workplace Health Promotion, fondato sul modello sostenuto dall’Organizzazione mondiale della sanità per l’attuazione di politiche e strategie a favore della salute nei luoghi di lavoro: campagne di prevenzione, screen oncologici e vaccinazioni in sede, promozione dell’attività fisica, attenzione all’alimentazione e contrasto al fumo e alle dipendenze.

Il supporto alla genitorialità

Oltre ai giorni di smart working supplementari, l’azienda ha adottato molte altre misure per la tutela della genitorialità. Un tema cruciale in un Paese in cui, secondo l’Istat, nel 2023 le nascite sono state solo 379.890 – oltre 13mila in meno del 2022 e quasi 200mila in meno del 2008 -, in cui una donna su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre (dati Save the Children) e tra le cause principali della denatalità c’è la mancanza di servizi (fonte Area Studi Legacoop/Ipsos). Nella sede centrale di via Galbani a Roma Terna è dotata di un asilo nido aziendale, MiniWatt. La struttura ospita fino a 23 bambini dai sei mesi ai tre anni e copre l’orario 7.30-18.30, con due fasce, entrambe con servizio mensa. Il servizio di asilo nido, pur fisicamente presente solo nel polo di Roma, verrà di fatto ampliato a tutti i genitori dell’azienda a livello economico, con un contributo pari al 60% della retta di frequenza sostenuta per i figli da zero a tre anni.

Sempre per sostenere la genitorialità Terna ha previsto alcune condizioni migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto di lavoro e dalla legge: un aumento dell’indennità riconosciuta nel periodo di astensione obbligatoria, con retribuzione al 100%, e sei mesi di congedo parentale retribuiti al 45% per il primo mese, al 40% per il secondo e il terzo e al 30% per gli ultimi tre.

La presenza femminile

Nel frattempo, il gruppo sta aumentando la presenza femminile tra i suoi 6.200 dipendenti, che dovrebbero aumentare di altre 1.400 unità in base al piano industriale 2024-28. Non solo nelle aree di staff, dove è storicamente alta, ma anche tra le figure con lauree Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). In totale, le donne rappresentano il 23,9% delle persone, esclusi gli operai, mentre le assunzioni femminili, nell’ultimo anno, sempre al netto degli operai, sono il 31,3%.

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L’articolo Dallo smart working alle misure per la genitorialità: tutte le iniziative di Terna per i dipendenti è tratto da Forbes Italia.