Contenuto tratto dal numero di gennaio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Indipendente, solida e affidabile. Si può descrivere con queste parole Unione Fiduciaria, società fondata nel 1958 e tra le principali nel settore in Italia per masse in amministrazione. Con una compagine azionaria che include oltre 20 importanti banche del nostro Paese, Unione Fiduciaria offre oggi una vasta gamma di servizi fiduciari e a supporto del patrimonio, con soluzioni quanto più flessibili e su misura per rispondere a esigenze differenti e perseguire il miglior interesse dei clienti. Forbes ha intervistato il direttore generale Filippo Cappio, che ha raccontato l’operato della società, l’attività di supporto al cliente e le ultime operazioni sul mercato.
Come si posiziona la vostra società sul mercato dei servizi fiduciari?
Siamo una società fiduciaria con 16 miliardi di euro di masse in amministrazione e oltre cinquemila clienti. Interagiamo in Italia e all’estero con 70 compagnie assicurative, un altissimo numero di intermediari finanziari e 220 banche depositarie, presso le quali abbiamo oltre 12mila conti. L’azionariato è composto da banche, ma nessuna ha una quota superiore al 24% e questo ci permette di mantenere uno status di soggetto indipendente. Questo è uno dei segreti del nostro successo, oltre alla lunga storia e alla competenza nell’amministrazione fiduciaria di beni, che ci ha fatto diventare la fiduciaria preferita da tanti detentori di patrimoni del nostro Paese. Crediamo che a moltissimi clienti oggi serva una fiduciaria strutturata, capace di operare in molte giurisdizioni e di condurre un’operatività diversificata e in collaborazione con centinaia di intermediari nel mondo. Con la propria struttura, caratterizzata da una dimensione e da un’articolazione difficilmente ritrovabili nel mercato italiano, Unione Fiduciaria si propone di creare valore aggiunto per i clienti che detengono attività di vario tipo, come partecipazioni societarie, portafogli finanziari, polizze assicurative vita a contenuto finanziario e altri.
Quali sono i servizi che Unione Fiduciaria offre ai clienti?
Accanto all’intestazione fiduciaria offriamo molteplici altri servizi per il patrimonio, come l’assistenza nell’istituzione e nella gestione di trust: in tale ambito possiamo operare sia nel ruolo di trustee – ovvero il gestore e amministratore di un trust – sia in quello di guardiano, ovvero la figura incaricata di controllare l’operato del trustee. In più, grazie alla nostra profonda conoscenza delle polizze assicurative vita a contenuto finanziario, ovvero polizze di ramo terzo, di cui Unione Fiduciaria è il più grande sottoscrittore in Italia – da due anni abbiamo costituito una società di brokeraggio assicurativo, Brokerfid, che intermedia premi per oltre 1 miliardo di euro. Il prodotto polizza assicurativa di ramo terzo piace alla nostra clientela target, individuabile nelle fasce alte del mercato. A queste attività abbiamo aggiunto da qualche anno servizi come l’account aggregation, in modo da fornire ai nostri clienti una visione aggregata del loro patrimonio, metriche di rischio, indicatori di efficienza costo/rendimento e un’aggiornata situazione fiscale. Questo per permettere loro di prendere decisioni informate: in particolare, per quanto concerne la fiscalità, nell’ambito della nostra attività di sostituzione di imposta possiamo essere di grande aiuto nell’ottenimento di ottimizzazioni fiscali. La fiduciaria effettua per il proprio cliente una compensazione fra i guadagni in conto capitale generati (redditi diversi) ed eventuali pregresse minusvalenze realizzate. Diversamente da quanto succede nella sostituzione di imposta operata dalle singole banche italiane – che applicano la fiscalità solo sui rapporti aperti presso di esse –, la fiduciaria ha la particolarità di poter effettuare sotto il mandato di uno stesso fiduciante la compensazione tra plusvalenze e minusvalenze anche quando queste sono state realizzate presso due o più intermediari differenti (italiani o esteri che siano). Tra le altre attività di supporto abbiamo il recupero della doppia imposizione su un numero elevato di giurisdizioni (un’attività che le banche italiane generalmente non offrono) e il monitoraggio dei portafogli per evitare la presenza di titoli non armonizzati. Senza dimenticare il wealth planning, il family business e altri temi e attività in aiuto alla pianificazione patrimoniale. Ci rivolgiamo a una clientela il cui obiettivo, per motivi anagrafici o di opportunità, è quello di trasmettere la ricchezza alle generazioni successive in maniera ottimale sia dal punto di vista fiscale, sia in termini di ingegneria patrimoniale. Si pensi, ad esempio, ai patrimoni che passano a eredi che non hanno ancora l’età o la formazione adatta per detenere una certa ricchezza. In un simile caso, disponiamo di strumenti ad hoc che permettono una più armoniosa e appropriata modalità di trasmissione dei beni.
Come intendete differenziarvi dai competitor e consolidare la vostra leadership di mercato?
Grazie agli scudi fiscali e al più recente rimpatrio dei capitali, negli ultimi 20 anni abbiamo assistito a una crescita delle fiduciarie e delle masse amministrate. Oggi non prevediamo simili elementi esogeni normativi che diano spinte eccezionali alla crescita del settore: oltre a fare leva sulla qualità dei servizi, soggetti come noi possono differenziarsi sfruttando la crescita esterna. Va in questa direzione la nostra acquisizione del 2021 di Eos Servizi Fiduciari e quella, a dicembre dello scorso anno, del ramo d’azienda della società fiduciaria della seconda banca svizzera. Ora stiamo lavorando anche su altri dossier e contiamo di portare a termine una o più operazioni nel 2025. È un bel biglietto da visita il nostro, crediamo fortemente in questo settore e abbiamo tutti gli strumenti per condurre altre acquisizioni di questo tipo, rinforzando il segnale di trasformazione del settore fiduciario, che va concentrandosi attorno agli operatori più qualificati e indipendenti, come Unione Fiduciaria.
L’articolo Come Unione Fiduciaria supporta clienti che hanno partecipazioni societarie e portafogli finanziari è tratto da Forbes Italia.