29 Gennaio 2025

Questo under 30 siciliano esplora i fondali marini per indagare sul commercio della carne di squalo

Articolo tratto dal numero di gennaio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Invece di guardare i cartoni animati, da piccolo Marco Spinelli conservava gelosamente le videocassette con i documentari di Jacques Cousteau, esploratore, oceanografo e regista francese. “Il mio amore per il mare è nato presto”, racconta. “Quelle immagini di grandi esplorazioni, mondi sommersi e creature straordinarie hanno lasciato un segno profondo”.

Un esploratore del mondo sommerso

Il fattore che lo ha convinto a diventare un fotografo, documentarista ed esploratore del mondo sommerso risale però al 2020, durante un’immersione in Sicilia. Insieme al fratello, biologo marino e ricercatore, scoprì un sito a 30 metri di profondità completamente avvolto da reti fantasma, ovvero reti da pesca abbandonate o perse accidentalmente in mare.

“Sono vere trappole mortali per la fauna marina e una forma di inquinamento che distrugge interi ecosistemi”, spiega. Così è nata l’idea di recuperare quelle reti. “Un’impresa tutt’altro che semplice”. Laurea in video design allo Ied di Milano, dopo un periodo come videomaker per i progetti video di Radio Deejay nel 2021 ha realizzato il documentario Missione Euridice, disponibile su Amazon Prime Video, che racconta il recupero di una tonnellata di reti da pesca abbandonate nel Golfo di Cefalù.

Un documentario sul commercio della carne di squalo

Oltre a esplorare le meraviglie dei fondali, infatti, Spinelli si dedica oggi a progetti di conservazione marina e divulgazione scientifica, con la convinzione che ogni azione individuale possa contribuire alla salute degli oceani. Da oltre tre anni, inoltre, sta lavorando a Shark Preyed, documentario che indaga il controverso commercio legale della carne di squalo in Europa, per sensibilizzare sul rischio di estinzione di questi pesci.

Ripulire le coste siciliane dai rifiuti

“La conservazione di uno squalo non è solo una questione di biodiversità: è una questione di sopravvivenza per tutti noi. Esplorare l’oceano non significa solo guardare, ma anche ascoltare e raccontare. Significa assumersi la responsabilità di proteggere ciò che vediamo, per noi e le generazioni future”. Negli ultimi anni, poi, Spinelli ha avviato il progetto Coste Nascoste. L’obiettivo è semplice, ma ambizioso: attraversare la Sicilia in auto per ripulire le coste dalla plastica e da ogni tipo di rifiuto, riunendo associazioni locali e cittadini.

“A giugno 2024 abbiamo coinvolto oltre 1.000 volontari, raccogliendo più di dieci tonnellate di rifiuti lungo alcune delle coste più belle dell’isola”. Il messaggio è chiaro: la preservazione dell’oceano passa prima di tutto da una maggiore consapevolezza collettiva.

Il problema della disinformazione sul nostro rapporto con il mare

“In Italia c’è una grande disinformazione sul nostro rapporto con il mare. La crisi climatica, l’inquinamento e la pesca intensiva minacciano la biodiversità marina, mettendo a rischio gli equilibri che da sempre sostengono la vita sulla Terra. Credo che uno degli strumenti più potenti che abbiamo per preservarlo sia l’informazione. Sensibilizzare le persone ci permette di agire con responsabilità”, prosegue.

Intanto, a proposito di Shark Preyed, tra il 2021 e il 2024 Spinelli ha visitato i principali mercati ittici di Spagna e Italia per documentare il commercio legale della carne di squalo. “È sorprendente, ma mangiamo carne di squalo senza nemmeno saperlo, ed è proprio questa una delle principali forme di disinformazione che voglio combattere. Tra il 2009 e il 2021 l’Italia è stata il terzo maggiore importatore mondiale di prodotti derivati dallo squalo, con circa 98mila tonnellate. A livello globale, fino a 100 milioni di squali e razze vengono uccisi ogni anno. Oggi, il 36% di queste specie è a rischio estinzione”.

L’articolo Questo under 30 siciliano esplora i fondali marini per indagare sul commercio della carne di squalo è tratto da Forbes Italia.