UniCredit compie un nuovo passo nel risiko bancario europeo e punta alla Grecia, attraverso l’acquisizione di una quota aggiuntiva del 9,7% in Alpha Services and Holdings, holding che controlla Alpha Bank, uno dei principali istituti bancari del Paese.
L’acquisto della nuova partecipazione è avvenuto a un prezzo che incorpora uno sconto rispetto al precedente prezzo di chiusura delle azioni Alpha. Con questa operazione, la banca consolida ulteriormente la partnership strategica avviata con Alpha Bank e pone le basi per una cooperazione ancora più stretta nell’ambito della crescita condivisa nei mercati dell’Europa centro-orientale.
Tutti i dettagli dell’operazione
Considerando anche la partecipazione del 9,6% attualmente detenuta, la quota complessiva di UniCredit in Alpha raggiungerà circa il 20%. UniCredit ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare tutta la documentazione necessaria per salire fino al 29,9% del capitale della banca greca.
L’operazione porterà a un utile netto aggiuntivo di circa 180 milioni di euro all’anno, che UniCredit distribuirà ai propri azionisti secondo la politica attuale. Il completamento è previsto entro la fine del 2025 e avrà un impatto di circa 40 punti base sul CET1. L’investimento dovrebbe garantire un ritorno del 16%, che sale al 19% se calcolato al momento dell’investimento iniziale, con possibilità di ulteriore crescita grazie alle iniziative previste dalla partnership strategica.
“Questo passo rafforza la nostra partnership di successo con Alpha, che ha già fornito un valore ben superiore alle aspettative”, ha detto Andrea Orcel, ceo di Unicredit. “E c’è ancora molto da fare. Abbiamo fiducia nella leadership di Alpha, nella sua strategia e nella traiettoria di crescita della Grecia. Nel corso di questa partnership, il nostro impegno con il governo greco e le principali istituzioni è stato estremamente positivo. Il loro approccio e il loro sostegno hanno contribuito in modo significativo al successo della partnership e a questo ulteriore investimento”.
L’Ops su Banco Bpm
L’operazione con Alpha Bank è probabilmente una conseguenza delle difficoltà dell’Ops su Banco Bpm, che è una delle operazioni più osservate nella partita del risiko bancario. Infatti, l’unione tra le due banche darebbe vita al primo gruppo bancario italiano per capitalizzazione. Sin dal lancio dell’Ops su Banco Bpm, UniCredit ha incontrato la costante opposizione del governo, che si è più volte schierato contro l’operazione, utilizzando i poteri speciali previsti dalla normativa sul golden power, che consente alla presidenza del consiglio, in condizioni straordinarie, di intervenire in situazioni di mercato strategiche, fino anche a bloccarle del tutto. La scorsa settimana il governo ha confermato le condizioni già fissate lo scorso aprile per autorizzare l’operazione: lasciare entro gennaio la Russia e impegnarsi a non ridurre in futuro il numero complessivo dei suoi sportelli bancari.
“L’aggregazione tra UniCredit e Banco Bpm è un’operazione valida industrialmente, valida strategicamente, però si scontra su visioni diverse che rendono l’operazione de facto non economica”, ha detto Orcel al 129/o Consiglio nazionale della Fabi. A proposito dell’ipotesi di una possibile scalata di UniCredit su Generali, l’amministratore delegato Andrea Orcel ha dichiarato che è “da escludere”.
L’articolo Unicredit punta alla Grecia e arriva al 20% di Alpha Bank è tratto da Forbes Italia.