5 Agosto 2025

Trump torna a minacciare l’Ue: “Senza gli investimenti promessi, dazi al 35%”

Donald Trump torna a minacciare l’Unione europea con i dazi. “L’Ue ci ha assicurato 600 miliardi di dollari per farci quello che vogliamo”, ha detto il presidente degli Stati Uniti in un’intervista alla Cnbc. Se l’Europa non terrà fede all’impegno, “alzerò i dazi al 35%”, ha dichiarato. “L’unica ragione per cui li ho abbassati al 15% è stata questa”. L’Ue ha invece comunicato la sospensione delle contromisure ai dazi americani, dopo l’intesa raggiunta a luglio.

Il punto sui dazi

Trump ha prospettato un aumento anche per l’India, che accusa di continuare ad acquistare troppo petrolio dalla Russia. Anche in questo caso le tariffe potrebbero arrivare al 35%.

Nell’intervista alla Cnbc Trump ha fatto sapere anche che tra pochi giorni annuncerà le tariffe su chip e semiconduttori e ha detto di voler imporre dazi altissimi sui prodotti farmaceutici: nel giro di un anno o un anno e mezzo potrebbero arrivare al 150% e poi al 250%.

Il successore di Powell

Nell’intervista Trump ha toccato anche il tema della successione di Jerome Powell alla guida della Federal Riserve, la banca centrale statunitense. Il presidente ha detto di avere in mente quattro candidati, due dei quali sono Kevin Warsh, già membro del consiglio dei governatori della Fed, e Kevin Hassett, che da gennaio dirige il Consiglio economico nazionale. Warsh è il favorito secondo la piattaforma specializzata Polymarket.
Secondo fonti del Wall Street Journal, tra i possibili sostituti di Powell, con il quale Trump ha pessimi rapporti da tempo, ci sono anche David Malpass, ex presidente della Banca Mondiale e già sottosegretario al Tesoro di Trump, e Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Fed. Non è invece in corsa il segretario al Tesoro, Scott Bessent, che, stando a quanto dichiarato dal presidente, ha informato Trump di voler mantenere l’attuale incarico.

L’articolo Trump torna a minacciare l’Ue: “Senza gli investimenti promessi, dazi al 35%” è tratto da Forbes Italia.