Il presidente Donald Trump ha minacciato di imporre una tariffa del 25% ad Apple, a meno che l’azienda non inizi a produrre i suoi iPhone negli Stati Uniti. La minaccia arriva a pochi giorni dalle critiche rivolte alla società per i suoi presunti piani di spostare la produzione di smartphone dalla Cina all’India nel tentativo di aggirare le tariffe doganali.
Fatti principali
In un post sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha dichiarato di aver “informato da tempo” l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, che si aspetta che gli iPhone venduti negli Stati Uniti siano prodotti all’interno del paese, “non in India, né altrove.”
Il presidente ha affermato che, in caso contrario, Apple sarà costretta a pagare una tariffa di almeno il 25% agli Stati Uniti.
Dopo l’annuncio di Trump, le azioni di Apple sono crollate di oltre il 3,3%, arrivando a 194,7 dollari nel trading pre-market.
In un post separato, Trump ha attaccato l’Unione Europea, sostenendo che il blocco “è stato creato con lo scopo primario di approfittarsi degli Stati Uniti nel commercio”. Ha affermato anche che intende imporre una “tariffa secca del 50%” su tutti i beni importati dal blocco europeo.
Cosa ha detto Trump sulla produzione di iPhone all’estero?
Parlando la scorsa settimana a un evento in Qatar, durante il suo tour in Medio Oriente, Trump ha raccontato di aver parlato con Cook dicendogli: “Amico mio, ti ho trattato molto bene… ma ora sento che stai costruendo ovunque in India… Non voglio che tu costruisca in India”. Il presidente ha riconosciuto il piano di Apple di investire 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, ma ha aggiunto: “L’India può badare a se stessa, se la sta cavando molto bene.” Trump ha sostenuto che Cook gli avrebbe detto che Apple “aumenterà la produzione negli Stati Uniti,” anche se non è chiaro a cosa si riferisca esattamente questa produzione.
Cosa sappiamo dei piani di Apple per la produzione di iPhone in India?
L’attenzione di Trump sull’India è probabilmente una risposta alle recenti notizie sui piani di Apple per aumentare la produzione di iPhone nel paese. Le recenti tensioni commerciali tra Washington e Pechino hanno incentivato il settore manifatturiero indiano, poiché molte aziende stanno cercando di diversificare le proprie attività per ridurre la dipendenza dalla Cina. L’esempio più significativo è proprio quello di Apple, che sta rafforzando la produzione di iPhone in India per evitare le pesanti tariffe statunitensi contro la Cina, attualmente sospese.
Secondo quanto riportato da diverse testate il mese scorso, Apple ha in programma di produrre la maggior parte degli iPhone destinati al mercato statunitense nelle sue fabbriche indiane entro la fine del prossimo anno. Nei 12 mesi terminati a marzo 2025, uno su cinque iPhone Apple sarà stato prodotto in India.
Cosa ha detto Trump sulle tariffe contro l’Unione Europea?
Nel suo post sull’Ue, Trump ha accusato il blocco di essere “molto difficile con cui avere a che fare”. Ha sostenuto che le “barriere commerciali,” l’Iva, le sanzioni alle imprese, e le “cause legali ingiuste e ingiustificate contro aziende americane” tra le altre cose, hanno causato un deficit commerciale di “oltre 250 milioni all’anno, una cifra del tutto inaccettabile”. Con ogni probabilità, il presidente intendeva dire 250 miliardi di dollari invece di 250 milioni, dato che l’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ha stimato quel deficit a 235,6 miliardi nel 2024.
Trump ha inoltre affermato che i negoziati commerciali con l’Ue “non stanno andando da nessuna parte” e, per questo motivo, ha annunciato l’intenzione di imporre una tariffa del 50% a partire dal 1° giugno. Quando Trump ha presentato il mese scorso la sua ampia lista di cosiddette “tariffe reciproche,” l’Ue era stata inizialmente colpita da una tariffa del 20%, prima che entrasse in vigore una sospensione di 90 giorni. L’Ue, che stava preparando un pacchetto di contromisure, ha sospeso i propri piani dopo la pausa annunciata dagli Stati Uniti.
Apple e i titoli statunitensi in calo dopo le minacce di Trump sulle tariffe
Le minacce di Trump di imporre tariffe ad Apple e all’Ue hanno raffreddato il sentiment dei mercati, con i futures delle borse statunitensi in forte calo. Le azioni Apple erano in ribasso del 3% nel pre-market, mentre i futures dell’indice S&P 500 scendevano dell’1,34%, attestandosi a 5.778 punti a meno di un’ora dall’apertura dei mercati. I futures del Dow Jones perdevano l’1,17%, arrivando a 41.435 punti.
Il Nasdaq, ad alta concentrazione tecnologica, è stato il più colpito: i suoi futures crollavano dell’1,73%, toccando i 20.811 punti. In Europa, l’indice paneuropeo Stoxx Europe 50 perdeva l’1,71% nel primo pomeriggio, mentre il Dax tedesco e il CAC 40 francese registravano cali rispettivamente del 2,1% e del 2,3%.
L’articolo Trump minaccia Apple con una tariffa del 25% se non inizierà a produrre iPhone negli Stati Uniti è tratto da Forbes Italia.