8 Settembre 2025

Questa space tech italiana ha raccolto 2 milioni di euro per sviluppare il suo pannello solare ultraleggero

La space tech italiana Astradyne ha chiuso un round di investimento Seed da 2 milioni di euro per accelerare lo sviluppo di Solar-Z, il suo pannello solare innovativo ultraleggero progettato per applicazioni spaziali. Il round è stato guidato da Primo Capital tramite il fondo Primo Space, il primo veicolo di VC interamente dedicato alla Space Economy nell’Unione europea. Il round ha visto anche la partecipazione di Galaxia, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per l’Aerospazio, nato su iniziativa del Fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital insieme a Obloo Ventures, già investitore nel round pre-seed, il fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer e il fondo di co-investimento Puglia, entrambi gestiti da Eureka! Venture SGR.

Astradyne, la startup space tech dei pannelli solari

Fondata nel 2021, Astradyne sviluppa soluzioni fotovoltaiche di nuova generazione pensate per la new space economy, con l’obiettivo di rendere i sistemi di generazione di energia a bordo satellite più leggeri, compatti ed efficienti, riducendo significativamente i costi di lancio e aumentando le performance in orbita.

“Il nostro obiettivo è fornire sistemi di generazione di energia nello spazio più leggeri, più economici e più rapidi da ottenere, risolvendo i principali colli di bottiglia delle tecnologie fotovoltaiche attualmente utilizzate in orbita”, ha dichiarato Davide Vittori, ceo di Astradyne. “Grazie a questo round possiamo accelerare verso la qualificazione in orbita e consolidare la nostra roadmap tecnologica. In parallelo, stiamo esplorando percorsi selettivi di trasferimento tecnologico a terra, in settori dove leggerezza e trasportabilità di soluzioni fotovoltaiche sono fondamentali”.

“Abbiamo deciso di guidare questo investimento perché riteniamo Astradyne una realtà estremamente promettente; spinta da un team dotato di capacità ingegneristiche di eccellenza ed una chiara visione di prodotto e mercato” ha affermato Matteo Cascinari, general partner di Primo Space Fund. “Astradyne, il nostro diciassettesimo investimento, va ad arricchire un portafoglio di società diversificato in quasi tutti i campi della Space Economy in Italia ed in Europa”.

“Siamo orgogliosi di rinnovare la nostra fiducia in Astradyne, con l’obiettivo di contribuire a rendere le prestazioni satellitari sempre più efficienti, sostenibili e accessibili” ha dichiarato Claudia Pingue, responsabile del Fondo Tech Transfer di CDP Venture Capital. “Con Galaxia, puntiamo a potenziare le soluzioni spaziali upstream, certi che l’eccellenza tecnologica e la visione del team di Astradyne siano elementi chiave per raggiungere questo obiettivo”.

“L’investimento in Astradyne si inquadra perfettamente nella strategia del fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer che traguarda l’estrazione di valore dalle applicazioni abilitate dai materiali innovativi” afferma Massimo Gentili, partner di Eureka! Fund. “Nel settore della componentistica per le applicazioni spaziali la capacità di contenere peso e spazio, senza sacrificare la prestazione delle componenti è cruciale. La scelta di Astradyne nell’impiegare nuove tipologie di materiali flessibili e movimentabili, in funzione della specifica esigenza del satellite, presenta un indubbio vantaggio competitivo rispetto alle soluzioni attualmente presenti sul mercato”.

Gli obiettivi futuri

Con questo investimento, Astradyne punta a raggiungere il Technology Readiness Level (TRL) 9 per Solar-Z, completare i test in orbita a bordo di satelliti cosiddetti Low Earth Orbit (ossia che orbitano intorno alla Terra a un’altitudine relativamente bassa, generalmente tra 200 e 2000 chilometri) e stringere accordi con integratori e produttori satellitari.

In parallelo, l’azienda sta sviluppando una linea di prodotto complementare, Solar-Y, per applicazioni terrestri avanzate – dall’edilizia all’agricoltura, fino ai sistemi energetici mobili – adattando soluzioni concepite per l’ambiente spaziale a nuove esigenze sulla Terra, con l’obiettivo di ripensare il modo in cui produciamo energia in contesti dinamici.

L’articolo Questa space tech italiana ha raccolto 2 milioni di euro per sviluppare il suo pannello solare ultraleggero è tratto da Forbes Italia.

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