In un’epoca in cui la parola ‘innovazione’ rischia di diventare inflazionata, è fondamentale riportarla alla sua essenza: un percorso concreto, capace di generare valore per aziende, persone e clienti. Con questo spirito Forbes in collaborazione con Nutanix, ha convocato una tavola rotonda con alcuni dei principali cio italiani per esplorare il ruolo del cloud come motore del cambiamento. Un confronto pragmatico e aperto che ha offerto spunti preziosi per comprendere come il futuro digitale delle nostre aziende si stia concretizzando.
Oltre la tecnologia
Un dato emerso durante la tavola rotonda: il 70% dei progetti di innovazione fallisce per barriere culturali e organizzative. Un messaggio emerso con forza è che l’innovazione non nasce solo dalla tecnologia. “L’innovazione non è una questione di tecnologie, ma di persone, cultura e leadership”, ha spiegato Giuliano Rorato di Abaco, sintetizzando un pensiero condiviso da tutti i partecipanti.
Anche Barbara Poli di Gnv ha insistito sull’importanza della governance e del coinvolgimento organizzativo: “La governance di cosa sia l’innovazione e di quali siano le priorità aziendali può accelerare o rallentare i progetti. Creare un It trasparente, ad esempio con comitati mensili aperti al ceo e ai capi dipartimento, nel nostro caso ha generato collaborazione e competizione positiva verso la trasformazione digitale”.
Oggi il cloud non può più essere considerato semplicemente un aggiornamento tecnico o un’opzione infrastrutturale. È diventato il fulcro strategico che abilita scalabilità, resilienza, velocità operativa e apre nuove opportunità di business. Ma abbracciare questa trasformazione significa mettere in discussione processi, ruoli e modelli organizzativi, affrontando le sfide con coraggio e lungimiranza.
Un approccio condiviso anche da Enzo Di Puma di Axa, che ha spiegato come questo cambio di paradigma richieda un approccio strutturato: “In Axa per innovare puntiamo su tre pilastri: commitment dal board, investimenti mirati e un forte change management che coinvolga tutta l’organizzazione, con awareness e training per chi è più restio al cambiamento”.
Lo stesso vale per l’intelligenza artificiale. Se implementata solo perché è un trend, senza una strategia chiara, una governance dei dati solida e una knowledge base di valore, l’IA rischia di rimanere un esperimento sterile. Francesco Derossi di Liquigas ha portato un esempio pratico di come l’IA possa trasformarsi in leva competitiva concreta: “Utilizziamo l’IA per analizzare il sentiment delle chiamate al customer service e prevedere il churn rate, ossia la probabilità che un cliente decida di abbandonare l’azienda. Un approccio predittivo che ha già iniziato a generare valore tangibile”.
Una sfida culturale e organizzativa
In sintesi, il percorso di innovazione digitale oggi non si riduce più al ‘se’ farlo, ma al ‘come’ farlo. E quel ‘come’ dipende dalle persone: dalla loro cultura, dalla capacità di collaborare e dalla leadership che deve guidare il cambiamento con consapevolezza e determinazione. Tra i protagonisti del dibattito si sono alternati leader It di grande esperienza e visione, come Giuliano Rorato di Abaco, Igor Dimitri di Ups Healthcare, Paolo Avallone di Banca Generali, Marco Ruffini di Migal Group, Barbara Poli di Gnv, Enzo Di Puma di Axa, Edmondo Manzo di Fai Service, Francesco Derossi di Liquigas, Davide Sanvito di Rcs, insieme a Thomas Giudici e Marco Del Plato di Nutanix.
Nutanix ha offerto una visione chiara e concreta: costruire un’infrastruttura cloud-native significa liberare il potenziale dell’innovazione dalle limitazioni del legacy, abilitando portabilità applicativa, scalabilità e resilienza. Ma significa anche investire nelle competenze interne, per far sì che la trasformazione tecnologica sia sostenibile e generativa di valore.
Il messaggio finale: la trasformazione digitale non è mai solo una questione tecnica, ma una sfida culturale e organizzativa. Richiede governance, capacità di scegliere con lungimiranza e una leadership pronta a guidare con coraggio e visione. In un mondo in continuo movimento, non basta adottare il sistema più nuovo o l’ultima innovazione AI per essere davvero innovativi. Serve costruire ogni giorno organizzazioni agili, coerenti con la propria identità, capaci di evolvere e di affrontare le complessità senza paura. Alla fine, come emerso dalla roundtable Forbes, l’innovazione non è questione di tool, cloud o IA, ma della capacità delle persone di generare valore insieme, costruendo ogni giorno una cultura di cambiamento coerente, coraggiosa e concreta.
L’articolo Powering Innovation: la visione dei cio italiani per costruire il futuro digitale è tratto da Forbes Italia.