I guadagni delle star dello sport femminile stanno aumentando, sia in campo che fuori, ma neppure per Coco Gauff, Simone Biles o Caitlin Clark è abbastanza per entrare tra i grandi.
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Sarebbe stato difficile immaginare che Coco Gauff riuscisse a superare i traguardi raggiunti nel 2023, un anno in cui ha guadagnato 6,7 milioni di dollari in premi e circa 15 milioni in sponsorizzazioni, conquistando il suo primo titolo del Grande Slam con una vittoria emozionante su Aryna Sabalenka agli US Open. Eppure è esattamente ciò che la tennista americana, oggi ventunenne, ha fatto nel 2024, superando il proprio record personale con 9,4 milioni di dollari in premi e aumentando i guadagni fuori dal campo a 25 milioni grazie all’ingresso di nuovi sponsor come il marchio per la cura dei capelli Carol’s Daughter, Fanatics e Naked Juice, portando il numero totale dei suoi partner commerciali a undici.
Il totale stimato di 34,4 milioni di dollari guadagnati da Gauff nell’ultimo anno rappresenta uno dei migliori risultati finanziari mai registrati da un’atleta donna secondo Forbes, che monitora i guadagni degli sportivi dal 1990. Solo Naomi Osaka e Serena Williams hanno totalizzato cifre superiori in un singolo anno solare, raggiungendo rispettivamente i picchi di 57,3 e 45,9 milioni nel 2021.
Perché Coco Gauff non è tra i 50 atleti più pagati del mondo
Tuttavia, Gauff non rientra tra i 50 atleti più pagati al mondo. Anzi, non ci va nemmeno vicino: il suo totale del 2024 è inferiore di 19,2 milioni rispetto alla soglia necessaria per entrare in classifica (che considera i guadagni dal 1° maggio 2024 al 1° maggio 2025). E ogni anno diventa più difficile qualificarsi per questa élite. La soglia per rientrare nella top 50 del 2025 è di 53,6 milioni di dollari, un aumento del 19% rispetto ai 45,2 milioni dell’anno precedente e più del doppio rispetto ai 24 milioni richiesti dieci anni fa.
Questa assenza è dovuta principalmente a stipendi e premi legati alle entrate dei campionati, dove i diritti televisivi giocano un ruolo fondamentale. Anche se la situazione sta migliorando — Deloitte prevede che lo sport femminile d’élite genererà 590 milioni di dollari in diritti di trasmissione nel 2025, con un aumento del 74% rispetto ai 340 milioni previsti per il 2024 —, lo sport maschile resta nettamente superiore. Per esempio, la WNBA ha triplicato i propri introiti da diritti televisivi, arrivando a una media annua di 200 milioni grazie a nuovi accordi negoziati dalla NBA. Ma la stessa NBA ha portato il proprio valore a 6,9 miliardi, dai 3 miliardi precedenti.
Alla luce di questo divario enorme, non sorprende che la stella del basket Caitlin Clark guadagni poco più di 150.000 dollari in totale nei suoi primi due anni in WNBA, mentre Victor Wembanyama, prima scelta NBA nello stesso anno in cui Clark è diventata professionista, ha incassato quasi 25 milioni tra il primo e il secondo anno. Altri sport stanno cercando di colmare le distanze, in particolare il tennis, dove i tornei del Grande Slam offrono premi uguali a uomini e donne. Ma anche in questo ambito, le differenze restano evidenti nei tornei minori.
I casi precedenti
Per il secondo anno consecutivo, nessuna donna figura tra i 50 atleti più pagati al mondo. L’ultima è stata Serena Williams nel 2023 — la sua sesta presenza nella classifica in nove anni — ma ora si è ritirata e non è più idonea. Solo altre tre atlete sono riuscite a entrare nella top 50 dal 2012: le tenniste Li Na, Maria Sharapova (entrambe ritirate) e Naomi Osaka, che ha appena vinto il suo primo torneo dopo essere diventata madre nel luglio 2023, e sta lentamente ricostruendo il suo portafoglio di sponsor. Nessuna donna è entrata in classifica tra il 2017 e il 2019.
Le giocatrici della WNBA probabilmente otterranno presto un aumento, avendo deciso di uscire dall’attuale contratto collettivo, che scade alla fine della stagione 2025. Secondo ESPN, che cita una fonte anonima interna a una squadra, lo stipendio massimo nella lega potrebbe arrivare fino a 1 milione di dollari all’anno, rispetto agli attuali 250.000. Ma anche in quel caso, sarebbe comunque inferiore al minimo salariale della NBA, pari a 1,2 milioni di dollari, destinato a salire ulteriormente.
Anche la National Women’s Soccer League si trova in una situazione simile. Nel 2024 ha firmato accordi che hanno aumentato di quasi 60 volte il valore dei diritti televisivi, ma nonostante ciò, ogni squadra può spendere al massimo 3,3 milioni di dollari in stipendi per tutta la rosa. Anche se questa cifra salirà a 5,1 milioni entro il 2030, il sindacato dei giocatori della NWSL non potrà rinegoziare il sistema di compensi fino alla scadenza del contratto collettivo, prevista per quell’anno.
Un futuro promettente
Detto ciò, anche se i ricavi in crescita dello sport maschile rendono irraggiungibile la top 50 per il momento, lo sport femminile d’élite mostra segnali finanziari promettenti anno dopo anno. Deloitte stima che nel 2025 i ricavi globali toccheranno i 2,35 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto ai 1,88 miliardi del 2024 e ai 981 milioni del 2023. I ricavi commerciali — che includono sponsorizzazioni di squadre e leghe — rappresenteranno il 54% del totale, segno che i brand stanno mostrando sempre più interesse nello sport femminile.
Anche i marketer si stanno attivando direttamente con le atlete, riconoscendo vantaggi più chiari nelle sponsorizzazioni rispetto al passato. La sciatrice freestyle Eileen Gu ha guadagnato circa 22 milioni di dollari fuori dalle piste nel 2024, mentre la ginnasta Simone Biles ne ha incassati 11 e Caitlin Clark, che collabora con Nike, Wilson Sporting Goods e State Farm, tra gli altri, ha raggiunto quota 8 milioni. Intanto Sabrina Ionescu, guardia dei New York Liberty, ha guadagnato circa 6 milioni grazie alle sponsorizzazioni e alle sue iniziative commerciali: una cifra pari o superiore a quanto guadagnano fuori dal campo 18 degli atleti presenti nella classifica dei 50 più pagati del 2025.
Sul fronte dei guadagni totali, le atlete top continuano a migliorare. La media delle prime 20 donne è salita a 10,7 milioni di dollari nel 2024, rispetto agli 8,5 milioni dell’anno precedente. E con 17 di queste atlete sotto i 30 anni, il meglio potrebbe ancora venire.
L’articolo Perché nessuna donna è tra i 50 atleti più pagati del mondo è tratto da Forbes Italia.