11 Agosto 2025

Per la prima volta il solare è la principale fonte energetica d’Europa

Per la prima volta nella storia energetica dell’Unione europea, nel giugno 2025 l’energia solare ha rappresentato la principale fonte di produzione elettrica nel continente. Lo certifica un’analisi pubblicata da Ember, think tank indipendente specializzato nell’elaborazione di dati sul settore elettrico. Secondo i dati raccolti, in quel mese gli impianti solari hanno coperto il 22,1% della domanda elettrica mensile, pari a 45,4 terawattora (TWh), superando fonti tradizionalmente dominanti come il nucleare (21,8%, 44,7 TWh) e l’eolico (15,8%, 32,4 TWh).

Il risultato segna un passaggio storico nella transizione energetica europea, attribuibile alla continua espansione della capacità installata negli ultimi anni, combinata con condizioni meteorologiche favorevoli: giornate lunghe e soleggiate, temperature elevate. Proprio le ondate di calore che hanno interessato l’Europa verso la fine del mese hanno portato a un picco della domanda elettrica, gestita efficacemente grazie al contributo della generazione solare.

Un mese storico per le rinnovabili

Il mese di giugno non ha segnato solo un record per il fotovoltaico. Anche l’energia eolica ha registrato valori storici per questo periodo dell’anno. A maggio i parchi eolici europei hanno generato il 16,6% della domanda elettrica (33,7 TWh), e a giugno hanno mantenuto un livello elevato, con il 15,8%, il valore più alto mai registrato in questo mese.

Questi risultati segnano una netta inversione di tendenza rispetto all’inizio dell’anno, caratterizzato da condizioni di vento sfavorevoli. I dati di Ember sottolineano che, oltre ai fattori meteorologici, la crescita della produzione eolica è stata favorita dall’entrata in funzione di nuovi impianti offshore avvenuta dopo giugno 2024.

Il carbone ai minimi storici

Il rafforzamento delle fonti rinnovabili ha avuto un impatto diretto sulla generazione da carbone, che ha toccato il minimo storico. A giugno 2025 ha prodotto soltanto il 6,1% dell’elettricità europea, in calo rispetto all’8,8% registrato nello stesso mese dell’anno precedente.

Germania e Polonia, che da soli rappresentano quasi l’80% della produzione a carbone nell’Ue, hanno segnato livelli minimi: rispettivamente il 12,4% e il 42,9% del loro mix elettrico. A questi si aggiungono altri quattro paesi che hanno registrato il mese con la minore generazione a carbone: Repubblica Ceca, Bulgaria, Danimarca e Spagna, quest’ultima ormai prossima all’eliminazione totale della risorsa, con lo 0,6%.

Anche il contributo complessivo delle fonti fossili nel mix elettrico è rimasto contenuto. A giugno 2025, hanno coperto il 23,6% della produzione, poco sopra il minimo storico del 22,9%, registrato a maggio 2024. Tuttavia, Ember avverte che, su base semestrale, la generazione da fonti fossili è cresciuta del 13% nei primi sei mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento pari a 45,7 TWh. Il principale fattore di crescita è stato il gas, la cui generazione è aumentata quasi del 20% nel primo semestre.

La crescita del gas trova spiegazione nella flessione di altre fonti rinnovabili l’inverno e la primavera. In particolare, l’idroelettrico ha subito un calo significativo: nel primo semestre la produzione è scesa a 164 TWh, con una diminuzione del 15% rispetto allo stesso periodo del 2024. La siccità persistente che ha colpito diverse regioni europee e ha ridotto la disponibilità di acqua, costringendo a compensare con fonti più flessibili, come il gas naturale.

Il boom in Italia

Secondo l’ultimo rapporto sul sistema elettrico di Terna, a giugno la domanda elettrica in Italia è stata pari a 27.559 GWh, in aumento del 7,4% rispetto a giugno 2024. La quota maggiore è stata coperta dalle fonti rinnovabili (quasi il 50%). In particolare, la produzione fotovoltaica ha registrato una crescita del 36,7% su base annua, attestandosi a 5.687 GWh. Nonostante il buon andamento del solare, il contributo complessivo delle rinnovabili è in lieve calo, a causa della forte contrazione dell’idroelettrico e dell’eolico. Inoltre, la crescita dei consumi e il rallentamento nell’installazione di nuova capacità verde suggeriscono che la transizione energetica italiana procede, ma con alcune criticità.

L’aumento della domanda

Il fabbisogno complessivo di elettricità nell’Ue è in aumento. Nei primi sei mesi del 2025, la domanda elettrica è stata pari a 1.313 TWh, con un incremento del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. In cinque dei primi sei mesi dell’anno, il consumo è stato superiore rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, segnalando una ripresa strutturale della domanda che potrebbe mettere sotto pressione le fonti rinnovabili nei periodi di minore disponibilità.

“L’Europa sta diventando una potenza solare. Le nazioni europee stanno sfruttando le abbondanti risorse di sole e vento come mai prima”, osserva nel report l’analista Chris Rosslowe. “La crescita delle energie rinnovabili a basso costo sta gradualmente facendo uscire il sistema energetico europeo dalle montagne russe dei prezzi dell’energia fossile”.

Secondo Rosslowe, la priorità ora è investire in sistemi di accumulo e in una maggiore flessibilità della rete per estendere l’uso dell’energia solare anche nelle ore del mattino e della sera, quando la produzione diretta è scarsa e le fonti fossili continuano a determinare i prezzi di mercato.

L’articolo Per la prima volta il solare è la principale fonte energetica d’Europa è tratto da Forbes Italia.