6 Agosto 2025

Pagamenti globali, giurisdizione moderna e zero tasse: la scommessa di iSwiss sulla ‘Svizzera d’Africa’

Mettere in connessione Europa, Asia e Nord America era, per iSwiss Bank, in cima agli obiettivi sin dalla sua nascita. Ora che gran parte di quelle visioni si sono materializzate, il banchiere italo-svizzero, ceo e fondatore dell’istituto elvetico, Christopher Aleo, punta all’Africa. Nello specifico, al piccolo ma ricco governo di eSwatini (ex Swaziland, stato indipendente dell’Africa Meridionale), considerata la prima free economic zone di quell’area. L’idea è di offrire una giurisdizione moderna, 100% digitale, pensata appositamente per gli imprenditori del futuro (i cosiddetti digital nomad, gli startupper). Una struttura giuridica che consente di costituire un’impresa da remoto, con identificazione digitale dei soci, uso della firma elettronica per ogni atto e tassazione zero per le startup. Un modello ‘no frills’, per dove non è richiesta la presenza fisica, né la documentazione locale.

iSwiss Bank è nata nel 2022, lanciando sia iSwiss Hedge Fund, con sede negli Usa, sia iSwiss Insurance, attiva negli Emirati Arabi Uniti. Ma a inizio anno è seguito anche iSwiss Pay, un nuovo passo verso le transazioni rapide e sicure per l’Europa e i vari circuiti internazionali di pagamento. Si tratta di una piattaforma integrata nei circuiti Swift e Sepa, usata per operazioni finanziarie di qualsivoglia genere, a carattere istantaneo, con zero tempi di attese, commissioni e competenze talvolta onerose.

Ne abbiamo parlato con il ceo Christopher Aleo.

Partiamo dall’inizio: ci racconti il suo percorso imprenditoriale

Ho iniziato in ambito legale e finanziario, dove ho maturato esperienze nella consulenza strategica per aziende e investitori. Questo mi ha portato a confrontarmi con le rigidità dei sistemi bancari tradizionali e a individuare una chiara esigenza: serviva una nuova infrastruttura finanziaria, più aperta, più inclusiva e tecnologicamente all’avanguardia. Da qui è nato il progetto iSwiss, che oggi si articola in diverse realtà, tra cui iSwiss Pay, iSwiss Bank e altre società del gruppo. La mia visione è sempre stata quella di costruire un ecosistema globale capace di abbattere le barriere tra continenti, con servizi bancari e digitali accessibili a chiunque, ovunque. Oggi, come ceo e promotore di questa rete, mi dedico allo sviluppo di soluzioni che possano coniugare tecnologia, finanza e impatto internazionale.

Cos’è iSwiss Pay?

iSwiss Pay è una piattaforma di pagamento internazionale nata per semplificare e modernizzare il modo in cui persone e aziende gestiscono i propri fondi, sia localmente che a livello globale. Attraverso soluzioni wallet digitali, rendiamo i trasferimenti di denaro non solo più accessibili, ma anche più economici e veloci rispetto ai canali tradizionali. Offriamo carte di pagamento internazionali e la possibilità di effettuare transazioni in oltre 40 valute diverse, risolvendo un problema spesso trascurato dalle banche tradizionali: la flessibilità multicurrency. Ma il nostro progetto va ben oltre: stiamo costruendo un ecosistema completo in cui il cliente potrà anche fare trading, gestire criptovalute, aprire società e integrare questi strumenti in un’unica app. In un mondo sempre più digitale, crediamo che i pagamenti debbano essere semplici, istantanei e disponibili ovunque. E iSwiss Pay nasce proprio per questo.

La prima free-economic zone dell’Africa. Cosa significa nel dettaglio?

L’idea è offrire una giurisdizione moderna, 100% digitale, pensata appositamente per gli imprenditori del futuro: i cosiddetti digital nomads, startupper e professionisti globali. Abbiamo costruito una struttura giuridica che consente di costituire un’impresa in remoto, con identificazione digitale dei soci, uso della firma elettronica per ogni atto e tassazione zero per le start-up. Un modello ‘no frills’, in cui non è richiesta la presenza fisica, né documentazione locale. Ciò che la rende unica, però, è l’integrazione con il sistema bancario: grazie a iSwiss Pay, ogni nuova impresa della Free Zone dispone immediatamente di un conto Sepa e Swift operativo, aperto in remoto. Questo risolve un problema critico delle zone franche tradizionali, dove la burocrazia bancaria rende difficile fare impresa. Noi offriamo un ecosistema completo dove l’impresa nasce, cresce e si finanzia con strumenti già pronti all’uso. È una nuova frontiera per lo sviluppo economico globale.

eSwatini può considerarsi, in ottica futuro, la nuova Dubai?

eSwatini ha molte delle caratteristiche che hanno reso gli Emirati Arabi una piattaforma di successo: un paese piccolo, ma con un governo stabile, una popolazione anglofona e una forte apertura agli investimenti stranieri. A differenza del vicino Sudafrica, con cui condivide forti legami economici, eSwatini non soffre di instabilità sociale, né di tensioni interne. Ma il vero elemento distintivo è l’innovazione istituzionale: abbiamo promosso, insieme al governo, la creazione di corti giudiziarie specializzate in diritto commerciale, gestite da magistrati europei in pensione. Queste corti garantiranno una giustizia rapida, imparziale e comprensibile agli investitori internazionali. È un cambio di paradigma rispetto ai modelli opachi di altri paesi: qui c’è trasparenza, certezza del diritto e tutela degli investimenti. eSwatini potrebbe dunque diventare una meta preferenziale per chi cerca una nuova Dubai, ma con una governance più trasparente, digitale e sostenibile nel lungo periodo.

Il recente accordo tra iSwiss Bank e il governo del piccolo regno africano potrà rendere eSwatini la nuova Svizzera d’Africa?

L’accordo che abbiamo firmato con il governo di eSwatini rappresenta una visione condivisa: trasformare il paese in un hub finanziario e imprenditoriale a livello africano e internazionale. La free zone sarà il cuore di questa trasformazione, fungendo da catalizzatore per attrarre investimenti, competenze e innovazione. Il vantaggio competitivo di eSwatini è notevole: zero tasse per le nuove imprese, accesso a circuiti bancari globali, stabilità istituzionale, aeroporto internazionale moderno e, ora, anche un sistema giudiziario indipendente e affidabile. Nel caos geopolitico che spesso contraddistingue il continente africano, un’isola di stabilità, diritto e finanza strutturata può davvero giocare lo stesso ruolo che la Svizzera ha avuto per l’Europa nei decenni passati. Il nostro impegno è trasformare questa potenzialità in realtà, passo dopo passo.

iSwiss punta principalmente alla diversificazione dei propri servizi, con società a tassazione e conti correnti europei. È corretto?

L’obiettivo di iSwiss Bank non è soltanto offrire conti o prodotti bancari, ma creare un ecosistema di servizi integrati in grado di soddisfare tutte le esigenze di chi fa impresa o lavora a livello internazionale. Dalla nostra piattaforma, un utente può aprire un conto corrente europeo, gestire i propri risparmi, richiedere credito, ma anche aprire una società in una giurisdizione fiscalmente favorevole, in totale conformità normativa. Vogliamo fornire un vero kit imprenditoriale digitale: dalla costituzione societaria alla gestione finanziaria quotidiana, tutto in un’unica app, intuitiva e globale. È la banca del futuro, progettata per chi vive e lavora senza confini.

Puntate anche ai collegamenti internazionali tra Europa, America e Africa?

Esattamente. Uno dei problemi più gravi oggi è la frammentazione dei sistemi di pagamento: in Europa si usa il circuito Sepa, in America l’Ach, in Asia ancora altri strumenti. Questo rende complicato, lento e costoso effettuare transazioni internazionali, soprattutto per le pmi e le realtà emergenti. Con iSwiss stiamo sviluppando una rete di interconnessione che unisca questi ecosistemi separati, creando un’infrastruttura fluida, economica e aperta a tutti. L’obiettivo è rendere il mondo finanziario veramente globale: inclusivo per le imprese africane, latinoamericane o asiatiche che oggi sono escluse dai grandi circuiti. Vogliamo democratizzare l’accesso ai pagamenti internazionali, riducendo costi e barriere.

Obiettivi a medio e lungo raggio?

La nostra missione è ambiziosa, ma chiara: diventare un player globale in grado di competere alla pari con le principali istituzioni finanziarie internazionali, ma con una marcia in più: la capacità di offrire soluzioni agili, inclusive e su misura. Nel medio periodo vogliamo consolidare la nostra presenza nei mercati emergenti, a partire dall’Africa e dall’America Latina, dove esiste una domanda enorme di servizi bancari moderni. A lungo termine, puntiamo a costruire una struttura multilingue, operativa in ogni continente, con team locali ma coordinamento centrale. Il nostro modello si basa sull’efficienza, sull’innovazione continua e su una visione etica della finanza: crediamo in un mondo in cui il sistema bancario sia una soluzione, non un ostacolo.

L’articolo Pagamenti globali, giurisdizione moderna e zero tasse: la scommessa di iSwiss sulla ‘Svizzera d’Africa’ è tratto da Forbes Italia.