Pochi giorni fa Nestlé ha licenziato l’amministratore delegato, Laurent Freixe, per una relazione segreta con una dipendente. Non è il primo caso del genere. Un precedente è molto recente e molto noto: quello di Andy Byron, ex ad dell’azienda tecnologica Astronomer, che quest’estate si è dimesso dopo essere stato sorpreso da una telecamera mentre abbracciava una dirigente durante un concerto dei Coldplay.
La saga Easterbrook-McDonald’s
L’episodio più famoso di ad cacciato per questi motivi, anche per la lunga coda legale, resta forse quello di Steve Easterbrook, per quattro anni alla guida di McDonald’s.
Nel novembre del 2019 il cda votò per rimuoverlo dall’incarico a causa di una relazione con una dipendente. Nell’agosto dell’anno successivo l’azienda gli fece anche causa. Un’ulteriore indagine interna aveva concluso che le relazioni erano almeno tre, che Easterbrook aveva mentito più volte sulla natura dei suoi incontri con le dipendenti e che a una delle donne aveva assegnato stock option. La saga si concluse nel dicembre del 2021, quando Easterbrook accettò di restituire a McDonald’s 105 milioni di dollari tra liquidità e pacchetti azionari.
Il caso Bp
Due anni fa era stato invece Bernard Looney, all’epoca a capo del colosso petrolifero Bp, a dimettersi per via di relazioni con alcune dipendenti.
Looney era rimasto in carica dopo una prima indagine interna, scaturita da una segnalazione anonima. Nell’occasione ammise di avere avuto “un piccolo numero di relazioni con alcune colleghe”, ma “prima di diventare amministratore delegato”. Assicurò di avere rivelato tutti gli episodi e si impegnò a tenere il cda al corrente di eventuali relazioni future. Altre accuse portarono però a una nuova indagine, da cui emersero ulteriori relazioni. Looney ammise di “non essere stato del tutto trasparente” e diede le dimissioni.
Boeing e Lockheed Martin
Più indietro nel tempo, vicende simili avevano portato alle dimissioni i vertici di due delle più importanti aziende mondiali dell’aeronautica. Nel 2012 la Lockheed Martin spinse alle dimissioni l’ad, Chris Kubasik, per via di una lunga relazione extraconiugale con una dipendente. Sette anni prima la Boeing aveva cacciato Harry Stonecipher per una relazione con una dirigente. L’indagine appurò che il rapporto non aveva avuto effetti sull’andamento della società, che non c’era stato uso improprio di risorse aziendali e che la dirigente non aveva avuto vantaggi economici o di carriera. Boeing decise comunque di rimuovere Stonecipher.
Il caso Kohl’s
È leggermente diverso un caso di licenziamento che, prima delle vicende Nestlé e Byron, era stato tra quelli di più alto profilo del 2025. È quello di Ashley Buchanan, ex amministratore delegato di Kohl’s, una grande catena statunitense di negozi al dettaglio.
Buchanan, ex dirigente di Walmart, è stato assunto a gennaio. Poco dopo ha concluso un accordo per la vendita, nei negozi Kohl’s, dei prodotti di Incredibrew, una startup del caffè. A guidarla era una sua ex collega in Walmart, Chandra Holt. Un dipendente sollevò dubbi sulla bontà dell’accordo, che trovava troppo favorevole a Incredibrew. Il cda avviò un’indagine interna, da cui risultò che Buchanan e Holt avevano una relazione da anni. Buchanan è stato licenziato dopo meno di quattro mesi alla guida della società.
In Italia
Almeno una parte di questi casi non si sarebbe potuta verificare in Italia. Lo ha spiegato a Repubblica il giuslavorista Vanni Marco Ribechi, dello studio Leglab-Gp Law. Nel nostro Paese “un codice di condotta aziendale che vieta in maniera generalizzata la relazione sentimentale tra lavoratori sarebbe sicuramente illegittimo”, ha detto, perché “la relazione sentimentale in sé è un fatto extralavorativo”. Solo se ci fosse “un motivo specifico, oggettivo e valutabile, come evitare conflitti di interesse o favoritismi, un giudice potrebbe ritenere valido un licenziamento basato sulla violazione di un codice etico aziendale”.
Possibili esempi, ha spiegato l’avvocato, sarebbero quelli di “un dirigente che porta in trasferta la stagista con cui ha un rapporto sentimentale e senza un apparente motivo lavorativo, oppure una commessa che oscura le telecamere di un magazzino dove si è recata con una guardia giurata del negozio in cui intrattiene una relazione”. Casi in cui, insomma, le relazioni provocano un danno all’azienda.
L’articolo Non solo Nestlé: gli altri ceo che hanno perso il posto per relazioni con le dipendenti è tratto da Forbes Italia.