Computer, tablet, smartphone, ma anche tv, schermi vari, quelli elettronici sono la categoria di rifiuti in più rapida crescita in Europa. Un dato che è destinato a crescere così come le complessità nei processi di smaltimento. “Dobbiamo accentuare l’attenzione verso l’estensione del ciclo di vita delle apparecchiature: ripararle è spesso possibile, conveniente e sostenibile”, ha detto Giuliano Maddalena, presidente del Centro di Coordinamento Raee e direttore dei consorzi Ecoped e Ridomus di Safe, Hub Italiano di Consorzi per le Economie Circolari.
Alla base c’è l’educazione collettiva. “Ecco perché abbiamo pensato a MyRaee, un’applicazione che punta a trasformare un obbligo ambientale in un gesto quotidiano che fa la differenza e indirizza l’utente verso la scelta più responsabile. Si tratta di un’applicazione gratuita sviluppata dai Consorzi Ecoped e Ridomus dell’Hub Safe, che ha inoltre ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a conferma del suo valore istituzionale e ambientale, nata per aiutare i cittadini a riconoscere, riparare e conferire correttamente i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, contribuendo in modo semplice e attivo alla sostenibilità ambientale. Con un solo scatto, l’app identifica il tipo di Raee e spiega come procedere”.
I numeri
Negli ultimi dieci anni il volume di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in Europa è cresciuto più velocemente di qualsiasi altra frazione di rifiuto urbano: oltre 16 kg pro capite all’anno secondo l’Onu. In Italia meno del 40 % viene raccolto correttamente, con gravi ripercussioni ambientali (dispersione di metalli pesanti), sociali (traffici illeciti) ed economiche (perdita di materie prime critiche).
In questo contesto l’applicazione ideata dai consorzi Ecoped e Ridomus si propone per favorire la corretta gestione, raccolta e valorizzazione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche da parte dei cittadini italiani, incentivando comportamenti responsabili e sostenibili. “In questo modo contiamo di sensibilizzare alla corretta gestione dei Raee, ancora oggi sottovalutata; facilitare l’azione grazie a un canale digitale che semplifica l’identificazione e indica rapidamente le opzioni di riparazione o riciclo, favorendo come prima scelta il riuso e la riparazione delle apparecchiature; favorire il corretto conferimento migliorando l’accessibilità ai centri autorizzati al loro ritiro; informare il cittadino su che cosa sono i Raee, cosa contengono e perché è importante il riciclo”.
L’app MyRaee
Ma come funziona esattamente l’app? Grazie a un sistema di riconoscimento visivo basato su intelligenza artificiale, basta un semplice scatto fotografico e in pochi secondi l’app identifica l’apparecchiatura non più funzionante proponendo le opzioni “Ripara” o “Ricicla”. A seconda di cosa scelga l’utente, MyRaee indica immediatamente il centro più vicino per tentare la riparazione, fornendo informazioni sulla validità della garanzia legale di 24 mesi, oppure mostrando i punti di raccolta comunali per un corretto riciclo come Raee, visualizzabili su una mappa interattiva integrata con Google Maps.
L’app fornisce inoltre indicazioni sui materiali recuperabili presenti in ogni tipo di Raee e propone approfondimenti educativi e divulgativi sul processo di riciclo. Allo stesso tempo aiuta i cittadini a conoscere e valorizzare i propri diritti come consumatori, ad esempio il diritto al ritiro gratuito ‘uno contro uno’, che obbliga i rivenditori a ritirare senza costi l’apparecchio usato al momento dell’acquisto di uno nuovo. In questo modo MyRaee diventa non solo una guida pratica, ma anche uno strumento di consapevolezza. “Con MyRaee non vogliamo soltanto guidare i cittadini verso la scelta pratica più corretta, ma anche informarli sui loro diritti di consumatore e aiutarli a capire l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici. In questo modo, un gesto quotidiano diventa un contributo concreto alla sostenibilità e alla costruzione di un futuro più responsabile.”
L’articolo MyRaee, l’app che insegna a riciclare i rifiuti elettronici è tratto da Forbes Italia.