Monte dei Paschi di Siena ha raggiunto un importante obiettivo nell’ambizioso piano volto alla creazione di un nuovo polo bancario nazionale. Le adesioni all’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) su Mediobanca sono salite al 38,5% del capitale, superando così la soglia minima del 35% necessaria per considerare l’operazione efficace.
Il balzo nelle adesioni – da circa il 30,1% registrato alla vigilia – è avvenuto in seguito al rilancio dell’offerta da parte di Mps: oltre allo scambio iniziale di 2,533 azioni Mps per ciascuna Mediobanca, è stata introdotta una componente in contanti di 0,90 euro per azione, per un impegno complessivo stimato in circa 750 milioni di euro.
Chi sostiene l’Opas e le incognite sul controllo
Alcuni importanti soci di Mediobanca hanno contribuito alla soglia raggiunta: la Cassa previdenziale dei medici Enpam (2%), la holding Edizione dei Benetton (2 %), la famiglia Tortora (1,1 %), a cui si sono aggiunti Delfin (famiglia Del Vecchio) e il gruppo Caltagirone, già sostenitori dell’offerta. Altri soggetti in attesa di adesione comprendono Enasarco, Cassa Forense, Amundi, Unicredit, Anima, Tages e alcune casse previdenziali come Enpam.
Con il superamento del 35%, Mps è virtualmente il nuovo socio di controllo di Mediobanca, che detiene a sua volta il 13% di generali. Tuttavia, il vero obiettivo resta il 51% per ottenere controllo formale e i benefici fiscali associati a sinergie per circa 700 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca era chiamato a valutare l’offerta migliorata nella giornata di ieri. Storicamente, il board ha definito il tentativo di acquisizione da parte di Mps come ostile, sottovalutante e privo di razionale strategico – giudizio che secondo la maggior parte delle fonti si prevede verrà ribadito.
Sul fronte dei mercati, entrambi i titoli hanno mostrato debolezza: Mps ha perso circa l’1,9%, Mediobanca circa il 2% – segno che la piazza considera l’operazione ormai in dirittura d’arrivo, ma con riserve.
Prossime tappe e scenari in evoluzione
Superata la soglia del 35% e archiviato il primo successo dell’operazione, l’attenzione si sposta ora sulle prossime mosse. Il calendario prevede la chiusura dell’Opas l’8 settembre, con il pagamento fissato al 15. Subito dopo, tra il 16 e il 22 settembre, scatterà la finestra di riapertura dei termini, occasione che potrebbe permettere a Mps di raccogliere ulteriori adesioni e avvicinarsi all’obiettivo strategico del 51% del capitale di Mediobanca.
L’articolo Mps centra il primo obiettivo su Mediobanca: superato il 35%, ora la partita è per il 51% è tratto da Forbes Italia.