4 Giugno 2025

L’Intelligenza artificiale quadruplica la produttività aziendale e traina i salari

Produttività quadruplicata, salari in crescita e nuovi ruoli in espansione: l’intelligenza artificiale non ruba lavoro, lo valorizza. È quanto emerge dal PwC Global AI Jobs Barometer 2025.
Lo studio, basato su quasi un miliardo di annunci da sei continenti, rivela che nei settori più esposti all’intelligenza artificiale, la produttività è quasi quadruplicata in soli due anni, passando dal +7% del periodo 2018–2022 al +27% nel 2024. Non solo: in queste stesse aree, il fatturato per dipendente cresce tre volte più rapidamente rispetto ai comparti meno digitalizzati.

Come sta impattando il mondo del lavoro

La ricerca evidenzia un aumento dell’occupazione nelle posizioni legate all’AI. Tra il 2019 e il 2024, i posti di lavoro impattati dall’AI sono aumentati del 38%, valore significativo sebbene inferiore al tasso di crescita occupazionale registrato nelle professioni non esposte a questa tecnologia (+65%).
All’interno delle professioni maggiormente impattate, i ruoli si suddividono in due categorie: quelli automatizzati, in cui alcune attività vengono eseguite direttamente dall’intelligenza artificiale, e quelli potenziati, in cui l’AI supporta il lavoratore, migliorandone l’efficacia e la produttività. In entrambi i casi, tra il 2019 e il 2024, l’occupazione è aumentata in tutti i settori analizzati, con una dinamica particolarmente forte nei ruoli potenziati, che hanno registrato la crescita più rapida.

I salari

Nei settori più esposti all’intelligenza artificiale, i salari stanno crescendo a un ritmo doppio rispetto a quelli meno esposti. Gli aumenti riguardano sia i ruoli che possono essere automatizzati sia quelli in cui l’AI affianca il lavoro umano. Inoltre, in tutti i settori analizzati dalla ricerca, i lavori che richiedono competenze in ambito AI offrono retribuzioni più alte rispetto a ruoli analoghi che non le richiedono. Nel 2024 il cosiddetto ‘premio di produzione’ medio è salito al 56% per le posizioni con competenze AI, rispetto al 25% rilevato nel 2023.

Nonostante il calo generalizzato degli annunci di lavoro (-11,3%) a livello mondiale, gli annunci per le posizioni con competenze AI continuano a crescere più velocemente della media, con un aumento del 7,5% rispetto al 2023.

Adattarsi al cambiamento

Le professioni legate all’AI stanno evolvendo rapidamente: le competenze richieste cambiano il 66% più velocemente rispetto agli altri ambiti lavorativi. Questo ritmo impone a lavoratori e aziende un continuo aggiornamento. Calano anche i requisiti formali: tra il 2019 e il 2024 la richiesta di lauree è diminuita sia nei ruoli potenziati dall’AI (-7%) sia in quelli automatizzati (-9%). Inoltre, nei ruoli esposti all’AI le donne sono più rappresentate, rendendo prioritari programmi di upskilling mirati per garantire pari opportunità e adattamento al cambiamento.

Alessandro Caridi, Digital Innovation Leader di PwC Italia, ha commentato: “Spesso si pensa che l’Intelligenza Artificiale possa diminuire drasticamente i posti di lavoro, ma i risultati della nuova edizione dell’AI Job Barometer mostrano che l’occupazione sta crescendo in quasi tutte le categorie esposte all’AI, incluse quelle ritenute altamente automatizzabili. L’AI quando utilizzata in modo consapevole e critico permette ai lavoratori di moltiplicare il proprio contributo e concentrarsi su compiti più complessi e di maggiore responsabilità. Con una buona preparazione, sia le aziende che i lavoratori possono adattarsi al cambiamento, ripensare i propri ruoli e diventare protagonisti nei rispettivi settori, soprattutto ora che le possibilità offerte dall’AI sono sempre più chiare”.

L’articolo L’Intelligenza artificiale quadruplica la produttività aziendale e traina i salari è tratto da Forbes Italia.