Nel 1985 una foto mise insieme i più grandi stilisti italiani: Laura Biagiotti, Mario Valentino, Gianni Versace, Krizia, Paola Fendi, Valentino Garavani, Gianfranco Ferrè, Mila Schön, Giorgio Armani, Ottavio Missoni, Franco Moschino e Luciano Soprani. Sullo sfondo il Duomo di Milano, la cattedrale simbolo della città che rappresentava la moda italiana nel mondo. Quarant’anni dopo, Armani, morto ieri, era rimasto l’ultimo a guidare la sua azienda. Adesso si pone il problema della successione.
Il patrimonio di Giorgio Armani
Armani aveva un patrimonio di 12,1 miliardi di dollari, che lo rendeva la quarta persona più ricca d’Italia e la 235esima più ricca del mondo. A differenza di molti altri stilisti italiani, non ha mai voluto cedere la sua azienda e ne ha mantenuto sempre il pieno controllo: mentre Gucci passava al colosso francese Kering, Versace alla statunitense Capri Holdings e Valentino alla qatariota Mayhoola for Investments, lui ha conservato il 99,9% della Giorgio Armani SpA (lo 0,1% appartiene alla Fondazione Armani). “Tutti mi dicono di ritirarmi e godermi i frutti di ciò che ho costruito, ma io dico di no… assolutamente no”, ha detto ancora nel 2023 al Financial Times.
L’azienda ha fatturato 2,3 miliardi di euro nel 2023, con un utile prima delle imposte di 74,5 milioni, e ha circa 8.700 dipendenti. Negli anni l’impero Armani si è esteso molto al di là della moda ed è arrivato a includere, tra l’altro, l’Olimpia Milano di basket, una partecipazione in EssilorLuxottica e diversi immobili.
Gli eredi di Armani
Armani non aveva eredi diretti. Non si pone, quindi, la questione della legittima, cioè di quella quota del patrimonio che, per legge, deve essere destinata ai parenti più stretti: coniuge, figli e, in assenza di figli, ascendenti (genitori, nonni). Nel testamento, che sarà aperto a breve, lo stilista ha quindi potuto disporre di tutto il suo patrimonio.
I parenti più prossimi sono la sorella Rosanna, suo figlio, Andrea Camerana, e le nipoti Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, morto da tempo. Sono tutti nel consiglio di amministrazione, assieme allo storico braccio destro di Armani, Pantaleo Dell’Orco, e a Federico Marchetti, fondatore di Yoox.
Un ruolo chiave nella successione spetterà anche alla Fondazione Armani. “Il ruolo della fondazione è essenzialmente quello di garantire e custodire il mio lavoro e i valori a cui tengo di più e su cui ho fondato la mia azienda”, aveva detto Armani l’anno scorso, in un’intervista a Bloomberg.
Lo statuto
Armani aveva preparato da tempo un piano di successione, di cui il Corriere della Sera aveva acquisito una copia nel 2023. Il documento, spiegava il quotidiano, prevede sei categorie di azioni, dalla A alla F. I soci A avranno il 30% del capitale, quelli dalla B alla E il 15% ciascuno, gli F il 10%. Le azioni A avranno però 1,33 voti, le F 3 voti. I soci A e F, dunque, avranno insieme il 40% del capitale, ma il 53% dei voti.
I titolari di azioni A nomineranno tre consiglieri su otto, da cui uscirà il presidente; i soci F due consiglieri, tra cui l’amministratore delegato. I soci A e F avranno poteri determinanti nelle decisioni più importanti, come l’approvazione dei piani industriali e le operazioni di acquisizione e cessione per più di 100 milioni di euro.
Lo statuto prevede anche, “decorso il quinto anno successivo all’entrata in vigore”, la possibilità di “quotazione delle azioni della società su un mercato regolamentato”, cioè dell’entrata in Borsa.
Le linee guida
L’articolo 4 dello statuto, ha scritto sempre il Corriere, indica la linea che gli eredi dovranno seguire: “Adeguato livello di investimenti”, “gestione finanziaria equilibrata”, “reinvestimento degli utili”, “diversificazione e segmentazione dei diversi marchi aziendali, mantenendo coerenza nell’attività stilistica, di immagine, di prodotto e di comunicazione”, “attenzione a innovazione, eccellenza, qualità e ricercatezza del prodotto”, “cauto approccio ad acquisizioni” e solo per “sviluppare competenze non esistenti internamente”, “priorità allo sviluppo continuo a livello globale del nome Armani”.
L’articolo L’eredità di Armani: a chi andrà il patrimonio e chi guiderà il gruppo dopo la morte dello stilista è tratto da Forbes Italia.