23 Luglio 2025

La storia di Douglas Leone, il miliardario nato a Genova che ha guidato Sequoia Capital per 26 anni

Douglas Leone è uno dei nomi più noti a livello internazionale quando si parla di venture capital. Il suo talento come osservatore di realtà innovative dal potenziale ancora da sviluppare è stato certificato dalla sua guida di Sequoia Capital tra il 1996 e il 2022. Oggi Forbes stima il suo patrimonio personale in 8,7 miliardi di dollari.

Il cognome tradisce le sue origini italiane. Quella dei Leone è una storia di migrazione come tante del secolo scorso. Eppure a suo modo diversa, perché Douglas Leone ha dovuto superare molti stereotipi prima di dimostrare di poter fare la differenza nel mondo imprenditoriale.

La storia di Douglas Leone

Douglas Leone è nato a Genova nel 1957. In una lunga intervista video disponibile su YouTube ha ricordato i primi anni della sua vita, segnati da una decisione familiare. “Mio padre se ne andò quando avevo 11 anni per andare a lavorare in America. Sono stato cresciuto da una mamma amorevole e da tre zie, nessuna delle quali, per diverse ragioni, aveva figli. Ho subito una forte influenza educativa femminile. Sono arrivato in America, a New York, a 11 anni, e direi che dagli 11 ai 17 ho vissuto un trauma”.

Il trauma fu il bullismo da parte dei coetanei nati negli Stati Uniti ai danni di un ragazzino immigrato, con una conoscenza pressoché nulla della lingua inglese. “Essere accusati di puzzare è devastante. L’America tende a essere una società molto fisica. Ho ricevuto pugni in faccia più volte e semplicemente non sapevo cosa fare”. Anche lo sport, possibile elemento di accettazione sociale, non aiutò Douglas, abituato a calciare un pallone, non a riceverlo o lanciarlo con le mani.

Come tanti ragazzi negli Stati Uniti, anche Leone svolgeva qualche lavoretto d’estate. Non solo, però, per mettersi in tasca qualcosa, ma anche per provvedere ai bisogni della famiglia. “Avevamo un’auto chiamata Mercury Monterey che aveva una grossa ammaccatura sulla fiancata”, ha ricordato. “Era l’auto di famiglia. Non avevamo soldi, e quelli che guadagnavo li guadagnavo lavorando d’estate. A volte lavoravo di notte perché, se venivo pagato il doppio e mi rimaneva tempo libero. Quindi non era insolito per me lavorare fino alle 8 del giorno dopo, presentarmi al lavoro alle 16:30 e ricominciare la giornata lavorativa”. L’edizione americana di Forbes racconta che il primo lavoretto fu quello raccogliere a mano palline da golf in un driving range, che durò due giorni.

L’ingresso in Sequoia

L’istruzione era considerata molto importante dalla famiglia, e Leone si rivelò uno studente brillante: laurea in ingegneria meccanica alla Cornell University nel 1979, master in ingegneria industriale alla Columbia e un mba alla Mit Sloan School of Management. La carriera professionale è iniziata con ruoli di vendita e gestione in alcune delle più importanti aziende tecnologiche dell’epoca, come Sun Microsystems, Hewlett-Packard e Prime Computer. La svolta arrivò nel 1988, quando entrò in Sequoia Capital come junior partner, e soprattutto quando ne ereditò la guida dal fondatore Don Valentine, a metà degli anni ’90, insieme a Michael Moritz.

E pensare che, nel primo periodo in Sequoia, la posizione di Leone era stata molto a rischio, come ha ammesso lui stesso: “Quando stavo per essere licenziato da Sequoia, e posso dirlo a ragione, per il semplice fatto di essere insopportabile, è stato Don a dire di darmi ancora un po’ di tempo”.

Scommesse da Leone

Repubblica ha ricordato i principali investimenti di Sequoia sotto la guida di Leone. I nomi restituiscono l’identikit di un investitore dall’intuito formidabile, tanto da essere nominato nel 2017 da Forbes come uno dei primi dieci del settore tecnologico degli Stati Uniti: Sequoia è stata fra i primi investitori in Google, WhatsApp, YouTube ed Airbnb.

Nell’aprile 2022 Leone si è dimesso dall’incarico di global managing partner di Sequoia, rimanendo attivo come general partner e supervisionando i fondi esistenti. Continua a influenzare il settore del venture capital attraverso la sua partecipazione al consiglio di amministrazione e con incarichi di consulenza strategica. Nel 2018 si raccontava così: “Ho imparato che ascoltare è fondamentale. Sono ancora un pessimo ascoltatore, ma migliore di prima. Inoltre, mantenersi in forma è fondamentale. Mi sveglio alle 4:30 del mattino per allenarmi. È un impegno per mantenere la mente e il corpo il più sani possibile, in modo da essere pronti ad affrontare i problemi della giornata”.

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L’articolo La storia di Douglas Leone, il miliardario nato a Genova che ha guidato Sequoia Capital per 26 anni è tratto da Forbes Italia.