8 Luglio 2025

La startup foodtech italiana PlanEat ha raccolto 2,7 milioni di euro

La startup foodtech italiana PlanEat ha annunciato un round di finanziamento da 2,7 milioni di euro, raccolti da soci esistenti – StarTip, Mercurio Holding, HB4 e i fondatori – e dalla sgr Sefea Impact, specializzata nell’impact investing.

Che cos’è PlanEat

PlanEat è stata fondata a fine 2020 da Nicola Lamberti, l’imprenditore che ha creato Trovaprezzi. Si ripropone di cambiare il modo di fare la spesa riducendo gli scarti. Tramite sito e app, gli utenti possono comprare alimenti a partire dalle ricette e ricevono a casa gli ingredienti per la preparazione, pesati e divisi in contenitori compostabili.

I nuovi fondi, si legge in un comunicato, serviranno ad accelerare l’offerta di piatti pronti ai lavoratori in azienda e dei kit alimentari per la preparazione dei pasti a casa, oltre che a sviluppare la piattaforma tecnologica. Per i prossimi mesi l’azienda prevede, tra le altre cose, anche la declinazione del software in altri ambiti, come un sistema di mensa diffusa che permetta il collegamento tra ristoranti e dipendenti delle aziende limitrofe.

PlanEat ha chiuso il 2024 con un fatturato di 4,2 milioni di euro (+50% rispetto al 2023) e prevede di arrivare a 7 milioni per il 2025. Tra i suoi clienti ci sono Bending Spoons, Fondazione Milano Cortina e Vivienne Westwood.

Il mercato

Secondo l’osservatorio Waste Watcher, ogni settimana un cittadino italiano spreca in media circa 700 grammi di cibo. Dall’inizio della sua attività, si legge ancora nella nota stampa, PlanEat ha salvato circa 82 tonnellate di cibo dalla spazzatura, ha evitato la produzione di 210 tonnellate di CO2 e ha fatto risparmiare 50 milioni di litri d’acqua. Il mercato dei ‘meal kit’ vale 18 miliardi di dollari a livello globale.

“Il 62% dello spreco di cibo avviene dentro le pareti di casa ed è irrecuperabile”, ha detto Lamberti. “Il nostro dna parte da tecnologia e informatica, ed è questa piattaforma che ci ha consentito di ingegnerizzare il processo che garantisce i risultati di risparmio di spreco di cibo raggiunti finora. La sfida ora è scalare il modello della pianificazione oltre le aree che serviamo fisicamente e replicarlo in tutti gli ambiti possibili – dagli aerei ai treni, dagli ospedali ai porti, fino ai campeggi -, contribuendo a creare una cultura della programmazione dei pasti che è tra gli elementi principali per salvare il cibo”.

La sperimentazione è cominciata con due progetti. A marzo c’è stata la collaborazione con la storica manifestazione milanese Fa’ la cosa giusta, dedicata alla sostenibilità. Ad aprile PlanEat ha avviato, in provincia di Pavia, il progetto di mensa scolastica su ordinazione MenSana, con cui vuole comunicare anche ai bambini l’idea della programmazione come strumento di contrasto allo spreco alimentare.

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L’articolo La startup foodtech italiana PlanEat ha raccolto 2,7 milioni di euro è tratto da Forbes Italia.