Alphabet, la società madre di Google, ha pubblicato mercoledì, dopo la chiusura dei mercati, i risultati del secondo trimestre, superando le previsioni di Wall Street. L’azienda ha segnalato una spinta proveniente dai segmenti cloud e search, in un momento in cui incombe una sentenza antitrust che potrebbe costringerla a vendere il browser Chrome.
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Fatti principali
Alphabet ha registrato ricavi per 96,4 miliardi di dollari e un utile per azione (EPS) di 2,31 dollari nel secondo trimestre, superando le stime degli analisti che prevedevano 94 miliardi di dollari di ricavi e un EPS di 2,18 dollari, secondo FactSet.
Ciò rappresenta un aumento del 14% su base annua per i ricavi e un balzo del 22% per l’utile per azione.
La società ha dichiarato 13,6 miliardi di dollari di ricavi provenienti dal business Google Cloud, con un incremento del 32% rispetto all’anno precedente, ben oltre le aspettative che prevedevano una crescita massima del 27%. I ricavi da ricerca sono stati pari a 54,1 miliardi di dollari, leggermente superiori alle proiezioni (fino a 54 miliardi).
Il report di mercoledì segue i risultati migliori del previsto del primo trimestre, in cui l’azienda aveva riportato una crescita annua del 12% nei ricavi e del 49% negli utili, grazie a vendite superiori alle attese nel segmento search.
La sentenza antitrust preoccupa gli investitori
Alcuni economisti esprimono opinioni contrastanti sul titolo Alphabet, in attesa della decisione di un giudice federale prevista per il prossimo mese su quali misure Google dovrà adottare, dopo essere stata riconosciuta colpevole di mantenere un monopolio illegale nella ricerca online.
Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto che Google sia obbligata a vendere il browser Chrome e ad apportare modifiche radicali al funzionamento della ricerca sul sistema operativo mobile Android. Google ha criticato la proposta, definendola parte di un’“agenda interventista radicale che danneggerebbe gli americani e la leadership tecnologica globale degli Stati Uniti”.
Gli analisti di Cantor Fitzgerald hanno mantenuto un giudizio “neutrale” sul titolo Alphabet, in attesa di “chiarezza” sulla sentenza antitrust. La Bank of America ha alzato il target price del titolo da 200 a 210 dollari in una nota della scorsa settimana, sottolineando che la sentenza è “la domanda che tutti vorrebbero porre, ma a cui Google non può rispondere al momento”.
Contesto
Le azioni di Alphabet sono sostanzialmente stabili da inizio anno, dopo aver recuperato da un forte calo tra febbraio e aprile. L’azienda ha sottoperformato rispetto agli altri titoli dei “Magnifici Sette” e all’S&P 500, poiché gli investitori hanno espresso preoccupazioni per la concorrenza di Google nel mercato dei motori di ricerca.
Tuttavia, Alphabet ha lanciato diversi prodotti legati all’intelligenza artificiale durante il secondo trimestre, tra cui una partnership con Warby Parker per smart glasses, un fondo di investimento per startup AI e test della funzione “AI Mode” per Google Search.
All’inizio di questo mese, OpenAI ha aggiunto Google all’elenco dei fornitori: la società ha dichiarato che utilizzerà l’infrastruttura cloud di Google per ChatGPT. Alphabet ha inoltre annunciato novità per la sua divisione di auto a guida autonoma, Waymo, che presto sarà operativa anche a New York.
Cosa aspettarsi
Apple e Tesla, che hanno anch’esse pubblicato i risultati dopo la chiusura dei mercati, sono i primi due titoli dei “Magnifici Sette” a presentare i dati del secondo trimestre. Meta e Microsoft lo faranno il 30 luglio, seguite da Amazon e nuovamente Apple il 31 luglio, e da Nvidia il 27 agosto. Secondo FactSet, tutte queste aziende erano previste per una crescita aggregata degli utili del 14% nel secondo trimestre.
L’articolo La holding di Google, Alphabet, batte le aspettative su ricavi e utili in vista della sentenza antitrust è tratto da Forbes Italia.