Ci sono gesti che rappresentano molto più di una semplice intenzione. Possono sembrare piccoli, ma hanno dentro di sé il seme di un cambiamento. Quando una squadra di calcio, come il Bologna FC in questo caso, decide di inaugurare un apiario, decide di fare molto più che un atto simbolico: sceglie di ridefinire il proprio ruolo nella comunità, per affermare che prendersi cura dell’ambiente è parte integrante dell’identità di un’impresa, anche di un’impresa sportiva. Infatti, in occasione della recente Giornata Mondiale delle Api (20 maggio), il Bologna FC ha inaugurato BeeFC: un’area di 2.000 mq a ridosso del centro tecnico, in cui hanno trovato casa cinque arnie, più di 250mila api mellifere, migliaia di girasoli e piante nettarifere.
Arnie rossoblù e imprese in rete: BeeFC è il progetto che unisce apicoltura, sport e impatto sociale
Un gesto concreto e un messaggio chiaro: la sostenibilità non è fuffa, è una pratica. Come tutte le pratiche richiede spazio, tempo e cura. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Piana Miele, storica eccellenza dell’apicoltura bolognese e punto di riferimento nella selezione di mieli di alta qualità. Una collaborazione che non nasce per caso, ma da un riconoscimento reciproco: credere nella stessa idea di comunità, rigenerazione e valore condiviso.
Questa sinergia è la prova concreta che le imprese capaci di fare sistema sono quelle che scelgono di affrontare la complessità, non di evitarla. Unire competenze, territori e visioni diverse è oggi l’unica vera strada per generare valore diffuso, autentico e durevole.
Sebbene il calcio, da solo, non basta per salvare il pianeta, esso può raccontare nuove forme di partecipazione e nuovi immaginari collettivi. In BeeFC, le api e i calciatori diventano parte di uno stesso progetto, quello del lavoro collettivo, della coordinazione e della fiducia nei ruoli. Perché un’arnia, come una squadra, funziona solo se ciascuno fa la propria parte, dentro un progetto condiviso. Ecco allora che si giustifica il vedere atleti coinvolti nella verniciatura delle arnie, nell’installazione delle colonie e nel prendersi del tempo per comprendere un altro mondo, apparentemente lontano, ma strettamente connesso al nostro destino. Il fatto che le arnie siano colorate di rossoblù, curiosamente colori visibili anche per le api, non è un dettaglio estetico, è un segnale di alleanza tra specie, tra culture e tra modi di vivere la collettività.
Tecnologia e natura, così lo sport diventa infrastruttura sociale
Ma in questo progetto c’è anche tanta innovazione. Le arnie tradizionali, quelle in legno che gli apicoltori ci hanno abituati a vedere, convivono con quelle trasparenti e verticali, dotate di sensori per monitorare la salute delle colonie. Qui la tecnologia è esclusivamente un mezzo per comprendere meglio il funzionamento di una super-organizzazione naturale, che può insegnare molto anche alle imprese su come affrontare il cambiamento, costruire resilienza e generare valore condiviso. BeeFC non vuole essere ricordato come un progetto da vetrina, ma come un presidio culturale e ambientale. Una piattaforma educativa a cielo aperto, un invito a riscoprire l’importanza di ciò che non si vede, ma che regge tutto: la biodiversità, gli equilibri ecologici e sociali e la possibilità stessa di avere un futuro.
Se oggi una squadra di Serie A sceglie di investire del tempo e delle risorse per restituire alla città un’area rigenerata e impollinata, è perché ha compreso che essere protagonisti del presente non significa solo vincere delle partite, ma agire da infrastruttura sociale. Sebbene oggi parlare di sostenibilità è diventato quasi scontato, iniziative come questa ricordano che il vero cambiamento si costruisce nelle pieghe delle scelte quotidiane. Progetti come questo ricordano che, come le api, anche le imprese e chi le guida, sono chiamate a coltivare un’idea di futuro che sappia fare del bene, silenziosamente, ogni giorno.
L’articolo Il Bologna FC lancia BeeFC: sport, apicoltura e tecnologia insieme per un nuovo impatto sociale è tratto da Forbes Italia.