Gran parte dei giovani italiani usa l’intelligenza artificiale generativa nel quotidiano. A rivelarlo è la Gen Z e Millennial Survey di Deloitte, uno studio globale condotto su 23mila persone di 44 paesi che studia tendenze, priorità e preoccupazioni delle generazioni più giovani. Tra i timori principali, si legge sempre nel rapporto, entrano i nuovi conflitti, che superano la disoccupazione e affiancano il caro vita e il cambiamento climatico.
“Si confermano alcuni dei fenomeni già visti negli anni scorsi, come l’attenzione all’inflazione e l’impegno per la sostenibilità, ma emergono anche due nuovi elementi molto significativi: la preoccupazione per la complessa situazione geopolitica e l’uso ormai quotidiano dell’intelligenza artificiale generativa”, ha commentato Fabio Pompei, amministratore delegato di Deloitte Italia.
L’IA generativa nel quotidiano
Sia i Gen Z che i Millennial usano regolarmente l’IA generativa per la creazione di contenuti e l’analisi dei dati. Il 73% dei Gen Z e dei Millennial afferma che l’IA generativa ha liberato tempo e migliorato il bilanciamento tra vita privata e lavoro. Il 71% dei Gen Z e il 76% dei Millennial pensa che l’IA abbia migliorato la qualità del proprio lavoro, mentre il 62% dei Gen Z e il 67% dei Millennial sta considerando opportunità di lavoro meno vulnerabili all’automazione. Il 61% dei Gen Z e il 55% dei Millennial pensa che l’IA potrebbe comportare una riduzione dei posti di lavoro.
Gli intervistati dichiarano di usare l’IA per creazione di contenuti (39% Gen Z, 37% Millennial), analisi dei dati (36% e 39%), project management (33% e 30%), sviluppo di software (31% e 30%), design e creatività (27% e 24%), formazione (26% e 28%) e supporto clienti (25% per entrambe le fasce di età).
Le preoccupazioni
Il costo della vita resta la principale preoccupazione per la Gen Z (37%) e i Millennial (39%). Sei giovani su dieci dicono di vivere di stipendio in stipendio e temono di non riuscire a raggiungere la pensione con un livello di benessere economico soddisfacente. Questa percentuale è superiore alla media globale di circa 20 punti.
La seconda preoccupazione è la protezione dell’ambiente (28% Gen Z, 25% Millennial), seguita dai conflitti in corso (uno su quattro).
Il tema ambientale
Il 73% dei Gen Z e il 68% dei Millennial italiani dicono di essere preoccupati o ansiosi per l’ambiente. Un dato superiore a quello riscontrato a livello globale (65% per i Gen Z, 63% per i Millennial).
Buona parte degli intervistati è disposta ad agire per la tutela del pianeta. Tra le azioni che hanno intrapreso o sono disposti a intraprendere ci sono l’acquisto di auto elettriche, l’efficientamento della casa e l’uso attento dell’acqua. Il 33% dei Gen Z e il 25% dei Millennial dice di avere condotto ricerche sulle politiche ambientali delle aziende prima di fare acquisti. Il 14% dei Gen Z e il 10% dei Millennial ha addirittura lasciato il proprio lavoro perché preoccupato dal suo impatto ambientale, mentre il 24% dei Gen Z e il 23% dei Millennial dice che potrebbe farlo in futuro.
Le priorità
Il 67% dei Gen Z e il 69% dei Millennial dichiarano che gli amici e la famiglia rimangono l’elemento più importante nella loro vita. Segue il lavoro, citato dal 55% dei Millennial e dei 45% dei Gen Z: un dato più alto rispetto alla media globale, che è del 41% per i Gen Z e del 46% per i Millennial. Sopra la media anche l’importanza attribuita alle attività culturali (40% contro 36% per i Gen Z, 38% contro 36% per i Millennial) e all’esercizio fisico (28% per i Gen Z, 26% per i Millennial).
Le aspettative
A livello globale la Gen Z dà priorità alle opportunità di crescita professionale e di formazione nella scelta del datore di lavoro, mentre appena il 6% aspira a ricoprire posizioni dirigenziali di alto livello. Gli intervistati si aspettano che le loro aziende e i manager li sostengano nell’apprendimento e nello sviluppo, ma dichiarano un ampio divario tra le aspettative e la realtà.
Tra le questioni più importanti connesse al lavoro, gli intervistati citano anche il bilanciamento tra vita privata e professionale e la salute mentale.
“I Gen Z e i Millennial di tutto il mondo hanno iniziato il loro percorso professionale all’ombra di una pandemia globale e di una crisi finanziaria. Eventi che hanno plasmato le loro aspettative sul lavoro e le loro priorità nella vita”, ha commentato Paolo Galletti, people & purpose leader di Deloitte Italia. “In continuità con gli anni precedenti, emerge che queste generazioni danno priorità all’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata e al ‘purpose’. Attenti alle novità tecnologiche, Gen Z e Millennial stanno anche rivalutando le competenze di cui hanno bisogno per il mondo del lavoro del futuro, consapevoli del grande impatto che l’IA e l’IA generativa potrebbero avere in futuro”.
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L’articolo I Gen Z e dei Millennial italiani usano l’IA generativa ogni giorno. Ma pensano che ridurrà i posti di lavoro è tratto da Forbes Italia.