12 Dicembre 2024

Frena l’economia circolare: nell’ultimo anno i risparmi sono cresciuti meno che nel 2023

L’economia circolare nell’ultimo anno ha fatto risparmiare alle imprese italiane solo 800 milioni di euro in più rispetto al 2023. Il risparmio totale è arrivato a 16,4 miliardi l’anno. Siamo ancora lontani dai 119 miliardi a cui dovremmo aspirare. Questo quanto emerge dal Circular Economy Report 2024, redatto dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.

Economia circolare: a che punto sono le aziende italiane

Il 42% delle aziende italiane ha adottato almeno una pratica di economia circolare, con un tasso che sale al 46% tra le grandi imprese. Tuttavia, il 36% delle aziende rimane scettico e non prevede di intraprendere iniziative in questa direzione, mentre il 22% dichiara di essere interessato a farlo in futuro. Nelle aziende più piccole, le percentuali si avvicinano: tra le Pmi, gli scettici (39%, in aumento) superano coloro che hanno già adottato pratiche circolari (37%).

Il 31% delle imprese attive nell’economia circolare si trova in Lombardia, con una maggiore concentrazione di aziende nel Nord Italia. Tuttavia, il percorso verso una piena trasformazione circolare è ancora lungo: su una scala da 1 a 5, il livello medio di adozione che le imprese si attribuiscono è di appena 2,24. Solo il 3% delle aziende, principalmente nel settore degli imballaggi, dichiara di essere completamente circolare.

Gli investimenti medi stanno crescendo, seppur moderatamente (+5%), ma rimangono prevalentemente contenuti: quasi il 50% delle imprese investe meno di 50.000 euro. Nonostante ciò, i tempi di ritorno sono rapidi per molte aziende: il 41% prevede di recuperare i costi in meno di 12 mesi.

“Siamo in fase esplorativa”

“È purtroppo evidente come le pratiche di economia circolare non siano entrate nel core business delle imprese”, ha commentato Vittorio Chiesa, direttore di Energy&Strategy. “Siamo ancora in una fase ancora esplorativa delle possibili soluzioni. Al contrario, il sistema finanziario sta indirizzando sempre più i capitali verso investimenti che favoriscono questo innovativo modello economico. I green bond emessi dalle principali banche italiane hanno raggiunto quasi 8 miliardi di euro, il 74% in più rispetto all’anno precedente. E sta crescendo anche la consulenza in ambito sostenibilità (+25%)”.
“È successo un po’ come nel risparmio energetico: finché si trattava di fare interventi semplici e poco dispendiosi, in questo caso recuperare e valorizzare gli scarti, è andato tutto bene, ma adesso che occorre investire nella riorganizzazione dei processi industriali e delle filiere, la questione cambia”, ha detto Davide Chiaroni, vicedirettore di E&S.

Le pratiche più diffuse

Infatti, tra le pratiche di economia circolare più diffuse spicca ancora il riciclo (60%), seguito dal progettare senza scarti (43%) e dal design orientato a una facile riparazione (48%). Tra le pratiche meno applicate si trovano invece la riparazione (8%), la “servitizzazione” (il passaggio dalla vendita di un prodotto alla fornitura di servizi, 22%) e la riconsegna dei prodotti (28%).
Ci sono anche storie di successo. Spiega Chiaroni: “Noi ne abbiamo isolate 100 concentrate tra Lombardia, Piemonte e Toscana. I settori più rappresentati sono il manifatturiero, l’automotive, il tessile e l’abbigliamento. Per quasi metà si tratta di imprese di piccole dimensioni, ma in un quinto dei casi hanno oltre 250 dipendenti e un fatturato tra 100 milioni e il miliardo, cioè sono tra quelle che costituiscono l’ossatura dei comparti industriali italiani ed è quindi importante che si approccino all’economia circolare. Purtroppo le medie imprese, che sono le più numerose, arrivano appena al 22%. Cosa fanno di speciale queste aziende virtuose? Partono dal riciclo, ma non si fermano lì – come troppo spesso si semplifica parlando di economia circolare – e lo integrano con pratiche di riprogettazione del prodotto, che diventano quindi la vera chiave per abilitare un riciclo di successo”.

La consulenza in ambito sostenibilità

Non c’è solo il sistema finanziario a rivestire un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia circolare. Anche il settore della consulenza in ambito sostenibilità sta registrando un’espansione significativa. A fine anno si prevede che questo mercato raggiunga un valore di 800 milioni di euro, cioè il 13% del totale della consulenza in Italia, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Nonostante i progressi, invece, la crescita nei settori degli enti di certificazione, degli studi legali e della formazione appare più lenta e moderata e la loro presenza sul territorio risulta disomogenea: mentre il Nord Italia concentra un numero significativo di queste risorse, il Sud rimane in gran parte privo di un supporto strutturato.

L’articolo Frena l’economia circolare: nell’ultimo anno i risparmi sono cresciuti meno che nel 2023 è tratto da Forbes Italia.