3 Giugno 2025

Fondazione Valentino intreccia arte e moda con la mostra Orizzonti rosso

La Fondazione Valentino Giammetti affonda le proprie radici in un principio tanto semplice quanto potente: “Beauty creates Beauty”. Non uno slogan evocativo, ma piuttosto un autentico manifesto identitario che da sempre guida ogni azione, visione e progetto dei fondatori Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti: due pilastri della moda italiana nel mondo. La loro dichiarazione di intenti eleva la bellezza a forza generativa, capace di ispirare, innovare e trasformare profondamente la società.

In questa prospettiva, la bellezza diventa il catalizzatore che stimola idee nuove e soluzioni creative. È attraverso la continua creazione e promozione della bellezza che la fondazione immagina un presente più consapevole e un futuro più luminoso. La mission è contribuire alla costruzione di un domani sostenibile in cui la bellezza venga riconosciuta non solo per il suo valore estetico, ma soprattutto per la sua capacità di generare crescita culturale, progresso sociale e benessere collettivo. Unidea di bellezza trasformativa, dunque, capace di incidere concretamente nella vita delle persone.

Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti rilanciano la sfida della bellezza, ponendo l’accento sull’importanza del ruolo delle fondazioni private nel nutrire il tessuto culturale del nostro tempo.

“Crediamo che la bellezza abbia il potere di elevare, trasformare e lasciare un segno indelebile nella vita delle persone”, hanno affermato i due fondatori.

Uno spazio che va oltre le definizioni

Ed è da questa visione che nasce uno spazio fisico che accoglie la mostra destinata a far storia, che attraversa cinque decenni di arte e couture, senza mai perdere il filo rosso dell’ispirazione. Infatti la Fondazione Valentino Giammetti nata nel 2017 ed ampiamente attiva in numerosi progetti benefici e di mecenatismo, ha appena aperto le porte di PM23 – a Piazza Mignanelli 23 a Roma – un luogo fisico che va oltre il tempo e si fa custode ed interprete di questa visione attraverso un articolato programma di iniziative artistiche e culturali.

Un gesto concreto che si traduce nel sostegno attivo alla comunità, nella promozione del dialogo tra discipline e nella valorizzazione dei nuovi talenti come risorsa condivisa. La PM23 si rivela dunque un laboratorio di sperimentazione. Molto più di un museo, un luogo aperto, ibrido, pensato per la condivisione. E la scelta di garantire l’accesso gratuito nelle prime settimane di mostra (fino al 10 giugno) non è solo un gesto generoso, ma soprattutto una dichiarazione: la bellezza deve essere pubblica, accessibile, inclusiva.

Il rosso come linguaggio del presente

Il primo esempio di tutto ciò è Orizzonti | rosso: un progetto culturale, un atto politico e poetico insieme. Un manifesto sul valore della bellezza come forza trasformativa, come eredità da custodire e condividere. In un mondo che cambia, la maison Valentino sceglie di parlare ancora una volta con il linguaggio che gli è proprio: quello del cuore, della forma, del rosso. La mostra a Roma firmata dalla Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti intreccia haute couture e arte moderna in cui il colore rosso diventa pensiero e atto poetico. Non è solo un colore, né soltanto un omaggio all’identità della maison, è un gesto culturale che guarda al futuro.

Un dialogo tra abiti e capolavori d’arte contemporanea

Nello spazio fluido e teatrale della PM23 di Roma, visitabile gratuitamente fino al 10 giugno, ha preso vita un allestimento che intreccia trenta opere d’arte con cinquanta creazioni haute couture. A firmare la curatela, Anna Coliva e Pamela Golbin: due sguardi d’eccellenza che hanno orchestrato un percorso visivo fatto di echi e contrasti, come una partitura musicale.

Il visitatore è accolto da una scultura di Jeff Koons, un ritratto di Valentino di Andy Warhol, un Picasso del 1932 e Fiesta, il primo grande abito-icona in rosso ovviamente creato da Garavani nel 1959. Un viaggio che culmina con il busto di Francesco Vezzoli, volto drammatico solcato da lacrime rosso Valentino, simbolico epilogo di una profonda narrazione lirica.

La haute couture diventa scultura vivente

Tra classicità e distopici universi digitali, i manichini iperrealistici modellati sulle fattezze della top model Natalia Vodianova trasformano gli abiti in opere sospese nel tempo. Sono figure distopiche, identità replicate, creature che abitano un limbo tra l’umano e l’ideale. La couture, qui, non è oggetto statico, ma corpo che racconta ed interroga, una sorta di ideale incarnazione della bellezza viva.

Il colore rosso come anima dell’arte

Tra gli artisti in mostra brillano grandi nomi: Koons, Warhol, Picasso, Rothko, Fontana, Twombly, Bourgeois, Basquiat, Richter, Afro, Boetti, Burri, Bonalumi, Schifano, Frankenthaler e Bacon. In ogni opera, il rosso si declina come emozione e pensiero: ferita e passione, fragilità e potere, rivoluzione e desiderio. Una grammatica dell’anima che attraversa tutte le discipline e racchiude quell’universo di valori, talento visionario e impegno di una vita che hanno reso la maison Valentino semplicemente un’icona della storia della moda italiana nel mondo.

L’articolo Fondazione Valentino intreccia arte e moda con la mostra Orizzonti rosso è tratto da Forbes Italia.