4 Agosto 2025

Design, innovazione e identità: l’invenzione italiana che ha cambiato il mercato globale delle zanzariere

Parlare per ore di zanzariere conquistando totalmente l’ascoltatore è un’impresa. Riuscirci con naturalezza è qualcosa che riesce a pochi. Sergio Marcantoni, l’inventore della zanzariera plissettata, è uno di questi. Il suo sguardo resta acceso quando racconta di tessuti plissettati, guide laterali e brevetti internazionali. Ma dietro il tecnicismo c’è altro: un istinto imprenditoriale fuori dagli schemi, la capacità di vedere soluzioni dove altri vedevano solo problemi. E, forse, una giusta dose di fortuna. “Meglio fortunati, che ricchi”, ammette.

Dal posto fisso al sogno d’impresa: la svolta coraggiosa di Marcantoni

Negli anni Ottanta Marcantoni lavorava per il Governo italiano, presso il Centro Sperimentale Metallurgico. Viaggiava spesso, alloggiava in hotel di alto livello, frequentava ristoranti di pregio. Dal punto di vista esterno, aveva tutto. Eppure la sicurezza non gli bastava: cercava la libertà, che si conquista solo rischiando in proprio.

A 40 anni lasciò tutto, compresa la stabilità economica, per avviare un’attività artigianale. La sua prima azienda produceva accessori per tende, e il primo brevetto, un sistema migliorato di anelli per bastoni, funzionò. “Nel 1983 presi la decisione definitiva: lasciare il lavoro”, racconta Marcantoni. “Ricordo che andai in ufficio con una consapevolezza assoluta, ma con il cuore in gola. Continuavo a chiedermi: ‘Perché lo sto facendo?’. La risposta era semplice: volevo costruire qualcosa con le mie mani, qualcosa che mi somigliasse”.

Dalla crisi al rilancio: l’intuizione che ha rivoluzionato il mercato delle zanzariere

Con la liquidazione come unica risorsa e una famiglia in crescita – sua moglie era incinta del secondo figlio – Sergio fondò la sua prima azienda, Di Francesco Lucia, specializzata nella produzione di accessori per tende da interni. La sua prima intuizione fu brevettare un tipo di anello per aste da tenda con un meccanismo più semplice ed efficiente rispetto a quanto esisteva sul mercato. Il prodotto funzionò, le vendite decollarono, i clienti apprezzarono.

Sembrava l’inizio di una lunga cavalcata. Ma nel 1998, mentre l’azienda veniva riorganizzata sotto il nuovo nome Dfm, cominciarono i problemi. Alla scadenza del brevetto, produttori asiatici iniziarono a immettere sul mercato versioni simili a prezzi stracciati. Le vendite crollarono.

Non fu la fine, ma l’inizio di un nuovo capitolo. Alla ricerca di una zanzariera più sicura, Marcantoni concepì un sistema privo di molla, con apertura laterale e rete plissettata. Da quell’intuizione passarono dodici anni. Nel 2003, tutto era pronto: gli stampi in plastica, le matrici in alluminio, il magazzino. Mancava solo la rete plissettata. Dopo un anno di esperimenti con un’azienda italiana, nel gennaio 2004 arrivò il tessuto definitivo: un poliestere resistente, leggero, facile da manutenere. Il brevetto fu depositato e nacque Blockfly, la prima zanzariera plissettata italiana.

SharkNet: da brevetto italiano a brand globale della protezione intelligente

La zanzariera plissettata ha ottenuto un Brevetto Europeo e numerose certificazioni, tra cui quelle dell’Istituto Giordano e della Camera di Commercio: attività antibatterica, resistenza ai raggi UV, resistenza al vento e trasmittanza termica. La rete è super resistente, facile da pulire, e non richiede detergenti aggressivi. Il sistema di movimentazione, senza molla, consente di fermare la zanzariera dove si desidera, senza scatti né pericoli.

Nel 2018 un altro step: l’azienda sceglie un nuovo nome, SharkNet, con cui oggi è conosciuta in tutto il mondo. Il logo, uno squalo con la bocca a trama plissettata, divenne l’icona perfetta del concetto di protezione, sicurezza, affidabilità. “Dfm, il precedente nome dell’azienda, era un nome troppo generico. Con SharkNet abbiamo dato un’identità forte al prodotto. Finalmente avevamo un brand vero, riconoscibile, esportabile”.

SharkNet è oggi un nome riconosciuto a livello internazionale. Le zanzariere plissettate brevettate sono vendute in più di 50 paesi, dalla Florida all’Australia. Con cinque macchine plissettatrici la produzione arriva anche a mille pezzi al giorno con consegne in tutta Italia portate a termine entro tre giorni dall’ordine.

Crescita, passaggio generazionale e spirito di squadra: la forza di SharkNet

L’azienda ha registrato negli ultimi anni una continua crescita: il 2021 con un +35,36% di fatturato e +87,60% di utili rispetto all’anno precedente. Nel 2022, ha continuato a crescere con un +16%. Nel 2023 l’azienda ha raggiunto un fatturato di circa 17 milioni di euro, con un trend di crescita costante anche dopo il boom post-pandemia.

Ma ciò che colpisce davvero è l’atmosfera che si respira in SharkNet. È un’azienda familiare nel senso più autentico del termine. I tre figli di Sergio sono oggi alla guida dell’impresa. Paolo Marcantoni, il primogenito, è il Cfo a capo della partefinanziaria. Marco, nato proprio mentre il padre faceva il grande salto, guida il comparto commerciale. Serena, la più giovane, si occupa di processi e organizzazione. Ma non sono solo i figli. Alcuni dipendenti sono entrati in azienda da ragazzi e oggi hanno ruoli chiave. Come Gabriele, che iniziò nel garage di casa e oggi gestisce la produzione. “L’azienda è dei miei figli, ma è anche di chi ha creduto in noi quando eravamo in cinque insieme a mia moglie Lucia, e mia cognata Rosa. L’ho vista crescere, e ora la vedo camminare con le sue gambe”.

“Ogni finestra può avere la sua SharkNet”: la filosofia di un imprenditore senza età

Dal garage sotto casa, dove il fondatore lavora con l’aiuto del suocero Antonio e una troncatrice, l’impresa di famiglia si è espansa fino ad acquistare cinque stabilimenti nella zona di Monterotondo (Roma Nord) per un totale di oltre 5.000 metri quadrati, con oltre 100 persone tra dipendenti e collaboratori, molti dei quali con l’azienda da decenni. Come Gabriele Di Francesco, oggi responsabile di produzione, Giovanni Borghese, responsabile del personale, che collaborano con i Marcantoni sin dall’inizio. “L’obiettivo è di arrivare a 120 persone assunte”.

Sergio Marcantoni all’età di 80 anni si definisce “in pensione operativa”. Non è più al timone, ma non si tira mai indietro quando c’è da ideare, testare, suggerire. La sua mente è ancora quella di un inventore, piena di stimoli, dettagli, connessioni. E quando gli si chiede cosa pensa del futuro, non ha dubbi. Risponde senza esitazioni: “La zanzariera è un prodotto che non tramonterà”. Perché il mondo è pieno di porte e finestre, metaforicamente e letteralmente. “E ogni finestra può avere la sua SharkNet”.

L’articolo Design, innovazione e identità: l’invenzione italiana che ha cambiato il mercato globale delle zanzariere è tratto da Forbes Italia.