21 Maggio 2025

Da promessa delle corse a impero da 39 miliardi: la doppia vita di Roger Penske tra motori e affari

Roger Penske nel corso della sua vita è stato in grado di ottenere grandi successi in due settori molto diversi tra loro come l’automobilismo e l’imprenditoria. A ben vedere, i motori sono rimasti una parte fondamentale della sua esistenza anche dopo aver smesso di correre in pista. Resta però il fatto che il suo nome non è secondario nel mondo dei motori americano: tra le altre ha ricevuto la nomina di Pilota dell’Anno nel 1961 dallo Sports Car Club of America da Sports Illustrated e Pilota Nordamericano dell’Anno dal New York Times e dal Los Angeles Times nel 1962.

La passione dei motori di Roger Penske

Come imprenditore invece Roger Penske è noto per essere il fondatore, presidente e ceo di Penske Corporation, azienda di servizi di trasporto con un fatturato di oltre 39 miliardi di dollari. Secondo Forbes il patrimonio personale di Penske è invece stimabile in circa 6 miliardi di dollari.

Una passione, quella appunto per la velocità, che ha rischiato di lasciare conseguenze importanti su Penske. Da ragazzo infatti, come ricorda il sito specializzato Road & Truck, mentre andava a scuola con la sua motocicletta rimase coinvolto in un incidente con una macchina che lo lasciò con alcune costole rotte, una gamba fratturata, una leggera commozione cerebrale e senza la motocicletta, andata distrutta nell’incidente.

L’episodio non frena la passione del giovane Roger per i motori. Sono infatti diversi i lavoretti che svolge anche per racimolare qualche dollaro. Uno lo ricorda lui stesso: “Quando avevo 14 o 15 anni, facevo benzina in una stazione di servizio a Cleveland. La benzina costava 15 centesimi al gallone. Guadagnavo un piccolo stipendio e andavo a scuola”. Sempre da adolescente ha iniziato anche ad acquistare, sistemare e rivendere auto usate d’epoca, approfittando di quanto appreso durante le ore passate in un’officina dopo quell’incidente che aveva rischiato di cambiare per sempre la sua vita. Si stima che sia riuscito a rivendere tra le 30 e le 35 auto usate e rimesse a posto.

Da qui a pensare di poter arrivare al riconoscimento di pilota dell’anno, all’inserimento nell’Automotive Hall of Fame nella Motorsports Hall of Fame of America la strada sembra essere ancora parecchio lunga, eppure Roger Penske l’ha percorsa con la velocità di una di quelle auto viste per la prima volta a 14 anni nel 1951 in compagnia del padre a Indianapolis. Il riferimento è voluto, perché su quelle piste Roger Penske ha costruito una parte della sua leggenda come pilota.

La vena imprenditoriale

Come il padre però sentiva una forte spinta verso gli affari e l’imprenditoria, ma in quegli anni i due mondi non potevano convivere come ha ricordate lo stesso Penske: “Come pilota, lavoravo per una concessionaria Chevrolet. Volevo avere a mia volta un concessionario di automobili, così sono andato a Detroit e ho incontrato alcune persone della Chevrolet. Mi hanno detto che se avessi voluto diventare proprietario di un concessionario avrei dovuto smettere di correre, quindi è stata una decisione piuttosto facile a quel punto, perché volevo davvero diventare un uomo d’affari”.

Il padre crede così fermamente nelle qualità imprenditoriali del figlio da concedergli nel 1965 un prestito di 75mila dollari per aprire la sua prima concessionaria, come riporta Forbes. Un’intuizione più che felice a leggere i numeri di oggi dell’impero che Roger Penske ha nelle proprie mani: è come detto fondatore, presidente e ceo di Penske Corporation, azienda di servizi di trasporto con un fatturato di oltre 39 miliardi di dollari, al cui interno c’è, per esempio, la Penske Transportation Solutions, sussidiaria della casa madre che può contare su una flotta di circa 500mila camion e genera da sola un fatturato di circa 13 miliardi di dollari.

Nel 2020, ricorda ancora Forbes, la Penske Corporation ha acquisito l’Indianapolis Motor Speedway, sede della 500 Miglia di Indianapolis.

Roger Penske ha anche un collegamento con la Formula 1. Nel 1974 infatti il Team Penske inizia la sua avventura nel circuito mondiale che terminerà nel 1977. Il momento più alto e storico dell’esperienza in Formula 1 è certamente quello del Gran Premio d’Austria del 1976, quando la scuderia ottiene la prima vittoria di un costruttore americano nel mondiale piloti con il pilota nordirlandese John Watson.

L’articolo Da promessa delle corse a impero da 39 miliardi: la doppia vita di Roger Penske tra motori e affari è tratto da Forbes Italia.