Inizio anni ’80: Ahmed Siyam Mohamed – colui che sarebbe diventato il pioniere del turismo maldiviano, a capo del principale gruppo di ospitalità a conduzione familiare dello Stato – lascia Kudafari, piccola isola dell’atollo di Noonu, per Malè, in cerca di opportunità di studio. Terminate le lezioni, nel tempo che restava dopo aver fatto le faccende domestiche nelle case che al tempo ospitavano gli studenti poveri in cambio della loro manodopera, Siyam osserva i visitatori che sbarcano nei moli della capitale.
Il turismo internazionale alle Maldive stava compiendo i primi passi, ma cresceva rapidamente: i primi gruppi di visitatori, perlopiù viaggiatori d’avventura e subacquei appassionati, iniziarono a spargere la voce all’estero. Affascinato da quel fermento, Siyam tenta prima la via dei negozi di souvenir ottenendo, per un pugno di rufiyaa, il suo primo impiego; poi, dopo aver capito che il lavoro da guida turistica era più remunerativo, diventa tour leader arrivando a guadagnare fino a 100 dollari al giorno.
Dopo la scuola alberghiera e la laurea Siyam lavora in diversi resort, know-how che gli servirà per fondare nel 1990 l’agenzia di viaggi Sun Travels and Tours Pvt Ltd. Anche quell’esperienza di successo sarebbe volta al termine, ma solo per porre le basi del suo vero progetto imprenditoriale: la nascita del gruppo Sun Siyam.
Il lusso esteso alle famiglie
Il primo resort aperto da Siyam, nel 1998, è stato il Vilu Reef, seguito, nell’arco di vent’anni, da altre cinque strutture: Olhuveli, Iru Fushi, Iru Veli, Siyam World e Pasikudah, quest’ultimo in Sri Lanka. Tra questi, il Siyam World, inaugurato nel 2021, rappresenta l’investimento più recente e ambizioso dell’imprenditore, che nel frattempo ha intrapreso anche una carriera politica. Con un costo di 350 milioni di dollari e distribuito su una superficie di 54 ettari — una delle più grandi dedicate all’ospitalità alle Maldive — Siyam World ha rivoluzionato il concetto di vacanza, proponendo un format all-inclusive pensato per famiglie, in una destinazione che, fino a quel momento, non aveva mai puntato in modo deciso su genitori e bambini.
Negli ultimi anni, grazie a un ulteriore investimento di 50 milioni e alla crescente domanda di esperienze turistiche diversificate, Siyam World ha arricchito la sua offerta. Tra le nuove proposte ci sono esperienze uniche come il noleggio di Mini Moke per esplorare l’atollo, l’allevamento di cavalli Marwari (unico alle Maldive), go-kart elettrici e motoscafi progettati per assomigliare a vere e proprie auto sportive.
Grazie alle sedici distinte categorie di prezzo e le sue 500 tra ville e suite, Siyam World soddisfa in realtà non solo le esigenze delle famiglie ma quelle di un’ampia gamma di turisti, dai viaggiatori singoli alle coppie in luna di miele fino ai gruppi che cercano una soluzione all-inclusive che non sia eccessivamente costosa. In altissima stagione le overwater villa partono da 900 dollari a notte, tariffa che include pasti, bevande, tasferimenti aeroportuali in barca o idrovolante e trasferimenti interni, oltre all’uso di spiagge, piscine e di attrezzature per attività come kayak e snorkelling.
Lo “strano” caso del turismo italiano in crescita alle Maldive
Il potere d’acquisto degli italiani è ai minimi storici. Eppure, secondo Patrizia Di Patrizio, la rappresentante per l’Italia di Sun Siyam, “nell’anno che sta per chiudersi gli arrivi degli italiani nei nostri resort sono cresciuti del 15 percento rispetto a 2024. Il turismo dall’Italia” prosegue Di Patrizio, “rappresenta oggi tra il 7 e il 10 percento della clientela, divisa per il resto tra viaggiatori provenienti da Regno Unito, Russia, Cina, India, Francia, Stati Uniti e Australia”.
Ad eccezione dell’India – che è vicina alle Maldive e ha una classe media in forte ascesa – si tratta di paesi con poteri d’acquisto ben più elevati di quelli italiani, soprattutto Cina e Stati Uniti, i due principali “esportatori” al mondo di turisti di lusso. La presenza in questa classifica dell’Italia è dunque un interessante “caso studio”, spiegabile da più angolazioni. Innanzitutto i costi: Sun Siyam rappresenta una sorta di brand cuscinetto tra i resort maldiviani entry-level e quelli super-lusso, peculiarità che incentiva un turismo “mediano” come quello italiano. La percezione delle Maldive come “viaggio della vita”, la spinta dei social media, la facilità di accesso – il Velana International Airport gode di collegamenti diretti con Milano e Roma operati da compagnie come Neos e ITA Airways – e la richiesta crescente di rateizzazione dei viaggi fungono da ulteriori volani.
La pubblicità affidata a vip dello sport e del food
Dopo la chiusura della stagione 2025, molti campioni di tennis come Jannik Sinner, Matteo Berrettini e Flavio Cobolli – il primo reduce dal successo alle Atp Finals, gli altri due dalla vittoria in Coppa Davis – sono partiti per vacanze total relax alle Maldive, imitati da molti loro colleghi. Si tratta, come ha spiegato il tennista americano Reilly Opelka, di una pratica diffusa da anni: i resort maldiviani di lusso offrono vitto e alloggio ai top player in cambio di qualche lezione agli ospiti più alto-spendenti.
I resort Sun Siyam non sono estranei a questa dinamica: Jasmine Paolini è stata ospite di recente del Siyam World, pubblicando un post Instagram con la dicitura “Partnership pubblicizzata”. Il brand, inoltre, ha battezzato anche il format “Football Camps”: ai turisti più giovani viene data l’opportunità di allenarsi su campi regolamentari FIFA costruiti all’interno del resort con ex-campioni del calcio internazionale come Bobo Vieri e Francesco Totti. Sun Siyam ha all’attivo anche programmi dedicati alla cucina, con chef residencies curate da Andrea Aprea, Jacopo Chieppa e Gloria Clama.
Il restyling del brand e le nuove dinamiche del mercato del lusso
Lo scorso settembre, in occasione del suo 35esimo anniversario, Sun Siyam ha presentato nel The Sanctuary di Milano il rebranding del marchio, evento a cui erano presenti Sara Siyam, figlia del fondatore e direttrice marketing del gruppo, e il ceo Deepak Booneady. “La stategia di riposizionamento” ha spiegato Sara Siyam, “passa da alcune scelte più soft, tra cui una nuova visual identity, a operazioni di marketing strategico, tra cui l’introduzione delle Signature Experiences e delle collezioni, definite per orientare meglio ospiti e agenzie di viaggio all’interno del portfolio delle nostre strutture”.
Nella Luxury Collection è stato inserito il Siyam Iru Fushi, resort top di gamma che offre esclusività premium. Nella Lifestyle Collection sono stati annoverati il Siyam World e Olhuveli, quest’ultimo dotato di una piscina di 210 metri, la più lunga delle Maldive. Infine la Privé Collection, di cui fanno parte il Sun Siyam Iru Veli, il Sun Siyam Vilu Reef e il Sun Siyam Pasikudah, in Sri Lanka.
Durante l’evento è stata anche annunciata la nascita di “The House of Siyam”, il brand ombrello che raggruppa tutti i resort del gruppo. La scelta della parola “casa” si inquadra in un trend recente, condiviso da molti brand, che codifica il nuovo linguaggio del lusso percepito oggi non tanto come opulenza ma come ricerca di esperienze emotivamente rassicuranti. I brand dell’accoglienza, inoltre, non vendono più solo camere o itinerari ma una vera e propria forma di appartenenza che funziona anche per chi, come i nomadi digitali, tende ad abolire il confine tra “casa” e “alloggio temporaneo”.
Sun Siyam ha infine confermato tutti i progetti di conservazione marina e le iniziative comunitarie esercitate attraverso la piattaforma di sostenibilità del Gruppo, Sun Siyam Care.
L’articolo Così un imprenditore ha rivoluzionato il turismo di lusso alle Maldive è tratto da Forbes Italia.