4 Giugno 2025

Così Stosa Cucine sta commettendo su sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale

Contenuto tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Innovazione industriale, attenzione all’ambiente e cura del capitale umano. Sono questi i capisaldi della visione imprenditoriale di Stosa Cucine, azienda toscana fondata oltre 60 anni fa a Piancastagnaio, in provincia di Siena, e oggi attiva in oltre 40 paesi. La pubblicazione del primo report di sostenibilità, nel 2023, è stata un punto di svolta nel percorso verso un approccio di cura dell’ambiente. Da allora il percorso di trasformazione non si è più fermato.

L’impianto fotovoltaico da 1,5 MW già installato rappresenta solo una delle azioni messe in campo. Il 98% degli imballaggi è oggi in cartone riciclato, l’80% dei materiali proviene da fonti rinnovabili e certificazioni come quella Fsc (codice C110382) garantiscono la tracciabilità del legno impiegato. Non da ultimo, il 100% dei rifiuti di produzione viene avviato a riciclo. “In questi anni”, racconta David Sani, direttore commerciale dell’azienda, “abbiamo ridotto del 9% il consumo energetico per ogni cucina prodotta rispetto al 2019, sostituendo i combustibili fossili con biomasse come il cippato vergine per il riscaldamento”.

Il nuovo complesso Stosa Green Park

Il 2025 vedrà una grande novità: il completamento dello Stosa Green Park, una smart factory 4.0 che si estende su un’area di 150mila metri quadrati presso le sette fabbriche situate a Radicofani (sempre in provincia di Siena) e che ospita macchinari all’avanguardia, oltre a un ulteriore impianto fotovoltaico. Un progetto che va oltre la funzione produttiva. “Lo Stosa Green Park è pensato non solo per migliorare il benessere sia dei dipendenti che della comunità circostante, offrendo spazi dedicati al relax e alla socializzazione, ma anche per fungere da laboratorio per architetti e designer, promuovendo così un’urbanistica sostenibile. Il progetto include anche la riqualificazione di spazi verdi, la creazione di un parco fluviale e l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici”, prosegue Sani.

Ma l’approccio alla sostenibilità di Stosa non si limita all’ambiente: al centro c’è un’ampia e profonda idea di responsabilità. “Stosa Cucine si assume una responsabilità a 360 gradi nei confronti della sostenibilità, considerandola non come una semplice scelta di mercato, ma come una visione aziendale radicata nei valori della famiglia e del territorio”. Ne è un esempio il sistema di welfare aziendale, che comprende una mensa interna gratuita con menù studiati da una nutrizionista, un fondo sanitario integrativo, premi aziendali, benefit per il tempo libero, programmi per il benessere psicofisico e la possibilità di accantonamenti previdenziali.

“Cerchiamo di creare un ambiente di lavoro positivo, che favorisca la crescita personale e il bilanciamento tra vita privata e professionale”.

Formazione e progetto Women4

La formazione è un altro pilastro: l’azienda collabora con scuole e università del territorio, promuovendo progetti come Memo, con l’Istituto Avogadro di Abbadia San Salvatore, e istituendo borse di studio con le università di Siena e Perugia. “L’azienda alloca risorse significative a progetti sociali, con oltre 300mila euro destinati a iniziative a favore del benessere della comunità e del territorio. Crediamo fortemente nella responsabilità sociale d’impresa, in un dialogo costante con la comunità locale”, spiega Sani.

A dimostrarlo sono i contributi a fondazioni per la ricerca medica, il sostegno allo sport giovanile, il finanziamento di mezzi per il trasporto dei disabili e il supporto a strutture come Casa di Hilde, rifugio per donne vittime di violenza domestica. In quest’ottica si inserisce anche Women4, lanciata a marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Un’iniziativa per promuovere la parità di genere nei settori produttivi, realizzata in collaborazione con GiGroup. Il programma prevede un percorso formativo intensivo di 120 ore per fornire alle partecipanti competenze tecniche e soft skill. “Per alcune di loro”, racconta Sani, “ci sarà l’opportunità di entrare nei nostri reparti di produzione. Vogliamo che la fabbrica diventi un luogo di inclusione”.

Nel 2024 l’azienda ha celebrato il 60esimo anniversario, guardando al futuro con un obiettivo chiaro: diventare un punto di riferimento nell’industria del mobile per l’innovazione sostenibile. Il completamento dello Stosa Green Park è previsto per fine 2025, ma già oggi il piano industriale punta sull’efficienza produttiva, la digitalizzazione, l’espansione dei programmi di inclusione e il continuo miglioramento dell’offerta.

“In Stosa”, dice Sani, “crediamo che qualità e sostenibilità siano due facce della stessa medaglia. Il futuro dell’arredamento non può prescindere dal rispetto per il pianeta e per le persone. Ed è su questo binomio che vogliamo continuare a costruire la nostra crescita”.

L’articolo Così Stosa Cucine sta commettendo su sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale è tratto da Forbes Italia.