25 Giugno 2025

Come la startup Tabo vuole rivoluzionare il fotovoltaico abbattendo la burocrazia

Articolo tratto dal numero di giugno 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

L’Italia è pronta per la sfida green? Secondo quanto stabilito dall’Unione Europea, entro il 2030 il nostro Paese dovrà coprire almeno il 42,5% dei propri consumi energetici con fonti rinnovabili. Una sfida complessa che Tabo, azienda fondata nel 2022 e specializzata nella produzione di moduli fotovoltaici ad alta efficienza, ha deciso di affrontare con un approccio innovativo.

L’idea è del giovane imprenditore Nima Oulomi, classe 1998, che ha un obiettivo: rivoluzionare il modo in cui il fotovoltaico viene pensato, venduto e installato.

Gli ostacoli alla transizione energetica

In Italia i principali ostacoli alla transizione energetica non sono tecnici, ma burocratici. Autorizzazioni lente, procedure poco trasparenti, iter confusi. Tabo ha scelto di rispondere con un modello completamente digitale, veloce e trasparente. Nessuna visita in loco, preventivi chiari fin dal primo clic e un processo semplificato che permette di passare dalla richiesta all’attivazione dell’impianto in 15 giorni, contro i 60 della media di mercato. Ogni fase, dalla progettazione alla connessione in rete, è gestita da remoto: un cambio di paradigma che semplifica la vita ai clienti e accelera l’adozione del solare.

In questo modo il cliente accede a una piattaforma online intuitiva, può simulare il proprio impianto in pochi minuti e riceve una consulenza personalizzata, eliminando burocrazia e tempi morti.

In soli due anni la società ha installato oltre 300 impianti, di cui 200 solo nel 2024, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, con un team giovane di 30 persone e una crescita costante. Tutto questo è stato costruito senza finanziamenti esterni, in bootstrapping, reinvestendo ogni risorsa generata nella crescita dell’azienda.

I risultati

I risultati: gli impianti Tabo garantiscono un’autosufficienza energetica media del 91%, con un risparmio dell’80% in bolletta, e i soli impianti fotovoltaici installati nel 2024 eviteranno l’emissione di circa sette milioni di kg di CO2, nei prossimi 25 anni. Questi numeri dimostrano che l’energia solare, se supportata da modelli operativi agili e tecnologicamente avanzati, può essere davvero alla portata di tutti.

L’obiettivo per il 2025 è ambizioso, ma realistico: incrementare del 30% la capacità installata rispetto ai 200 impianti installati nel 2024 e aumentare il personale a 40 persone, rafforzando l’area sales e tecnici per sviluppare il servizio in nuove regioni, come Lombardia e Piemonte, e aprire la business unit dedicate al mercato b2b. Guardando più in là nel tempo, Tabo punta all’estensione del servizio in tutta Italia (isole escluse) entro tre anni, mantenendo inalterata la qualità del servizio e il controllo centralizzato delle fasi progettuali. Senza dimenticare la questione cruciale: la transizione energetica non può più aspettare.

L’articolo Come la startup Tabo vuole rivoluzionare il fotovoltaico abbattendo la burocrazia è tratto da Forbes Italia.