Articolo tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Una cucina frutto di una connessione tra chi la degusta e lo chef, chiamato a intercettare e soddisfare i gusti di un cliente particolare. La figura dello chef privato, o personal chef, negli ultimi anni è andata incontro a una crescita esponenziale di attenzione, che l’ha condotta a evolversi in una professione in grado di offrire un’esperienza gastronomica unica e personalizzata. Come quella di Mario Sorrentino, che è partito da Napoli ed è arrivato a lavorare in tante destinazioni, oltre che a dare vita alla società Emmebiesse e a un suo marchio Imieipiatti, con cui crea anche prodotti alimentari.
Il servizio
“A differenza della struttura rigida di un ristorante tradizionale, il servizio di chef privato offre ai clienti un’esperienza culinaria che si adatta ai loro gusti e ai contesti”, spiega Sorrentino. “Questo tipo di servizio risponde a una domanda crescente da parte di persone che non si accontentano più della ristorazione convenzionale, ma cercano qualcosa di esclusivo, che possa essere vissuto sia a casa che in ambienti particolari, come yacht o ville private. Lavorare come chef privato è più che cucinare: è una questione di relazioni, di creare un’atmosfera che faccia sentire ogni ospite speciale”.
La cucina ha sempre un’ispirazione e quella di Sorrentino ha il cuore in Italia. “I miei menù si ispirano alla tradizione gastronomica italiana, ma cerco di aggiungere tocchi internazionali per soddisfare le richieste più sofisticate. La passione per il cibo genuino e la valorizzazione dei prodotti locali sono un aspetto fondamentale per me, e ogni piatto che preparo racconta la storia dei territori da cui provengono. L’adozione di tecniche moderne mi consente poi di valorizzare al massimo ogni preparazione, pur rimanendo fedele alla tradizione”.
Il target
Diversificato anche il tipo di clientela. “Il mio servizio si rivolge a un target di clienti molto esigenti: imprenditori di successo, personaggi dello spettacolo, sportivi e chiunque desideri vivere un’esperienza culinaria unica. Quando un cliente mi chiama, non si tratta solo di preparare una cena, ma di creare un’esperienza che possa stupire e soddisfare le aspettative. Può essere una cena su uno yacht, un pranzo in una villa o una serata intima a casa”.
Certo, è importante anche il contesto in cui ci si trova. “Il mio lavoro non ha confini: opero in tutto il mondo. Da Napoli, la mia base operativa, ho avuto la fortuna di lavorare in alcune delle destinazioni più ambite, come Forte dei Marmi, Porto Cervo, Capri, Ischia, Roma, Saint Moritz, Ibiza, Dubai. Ogni luogo in cui lavoro è una sfida e la capacità di adattarmi ai diversi ambienti e alle necessità dei clienti mi permette di offrire un servizio impeccabile. La cosa più soddisfacente è riuscire a creare un rapporto umano, oltre che lavorativo. Non si tratta solo di cucinare un buon piatto, ma di rendere ogni esperienza unica e memorabile”.
L’articolo Come il personal chef Mario Sorrentino ha fondato Emmebiesse è tratto da Forbes Italia.