Articolo tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Bryan Johnson scaccia via come moscerini i commenti di chi lo denigra, persino di chi gli augura la morte investito da un autobus. A 20 anni era un nerd sovrappeso. Oggi, rinvigorito, palestrato, è un uomo con una missione: vivere in eterno. Anzi, lui la metterebbe così: allontanare la morte un giorno dopo l’altro. È l’Arnold Schwarzenegger della longevità. Sperimenta su di sé una routine micidiale, ma necessaria. Sveglia all’alba, colazione a base di pillole (un centinaio tra farmaci e integratori), un’ora e mezza di palestra, alimentazione vegana mai dopo le 11 di mattina, riposo alle 20.30, sempre da solo, per dormire meglio.
Johnson ha fatto fortuna come imprenditore del tech, ha 47 anni, ma sostiene di averne biologicamente 20 di meno. Sì, perché un team di scienziati lo controlla ogni giorno con macchine che dovrebbero misurare la vera età del corpo. Per alcuni è un “coglione pazzo”, lui si definisce “atleta del ringiovanimento”. Di recente ha sostituito tutto il suo plasma sanguigno con una soluzione di albumina. Poi si è fatto iniettare il sangue del figlio dopo che certi studi sui topi hanno suggerito un effetto ringiovanente. Si fida molto dei suoi scienziati, ma dà grande importanza anche a test più rudimentali, tipo la quantità e la durata delle sue erezioni notturne. Ringiovanire gli costa due milioni di dollari l’anno.
Il tecno-utopismo Maga
Johnson, però, non è un cattivo da film di James Bond. Il suo profilo Instagram, seguito da quasi due milioni di persone, è quello di un uomo narciso, ma gentile e un po’ goffo. Dà consigli su cibo e stile di vita, in fondo è simpatico e non fa male a nessuno. Ma la sua crociata funziona davvero? Per ora non c’è alcuna certezza. Le macchine a cui si attacca sono puri esperimenti. Non c’è un protocollo scientifico per misurare se la vecchiaia stia arretrando sul serio. Secondo Charles Brenner, biochimico del City of Hope, un centro di ricerca medica americano, il metodo di Johnson è “potenzialmente dannoso” e la sua aspirazione all’immortalità “delirante”. Ma il desiderio di creare superuomini è abbastanza diffuso in certi ambienti della Silicon Valley. E la novità è che oggi trova alleati anche nel clima culturale della Casa Bianca targata Donald Trump.
L’ideologia Maga tiene insieme il sostegno alla manifattura tradizionale (e ai suoi lavoratori) con un tecno-utopismo che scardina tutto, anche la biologia dell’essere umano. Donald Trump Jr., il figlio maggiore del presidente statunitense, ha investito negli Enhanced Games, una competizione sportiva in cui gli atleti cercano di battere record mondiali usando sostanze dopanti che normalmente costerebbero una squalifica. Chi ci riesce può incassare fino a un milione di dollari. Queste Olimpiadi sotto steroidi incarnerebbero, secondo Trump Jr., “eccellenza, innovazione e dominio americano sul mondo, esattamente ciò per cui si batte il movimento Maga”. Il movimento Maga ha tra i suoi guru tecnologici gente come Peter Thiel, cofondatore di PayPal e Palantir e mentore del vicepresidente J.D. Vance. Anche Thiel ha investito negli Enhanced Games, che dovrebbero tenersi, secondo quanto dice il suo comitato, tra la fine del 2025 e i primi mesi del 2026.
La ricerca del Superuomo
Chi li critica dice che questi giochi sono un rischio per la salute, ma c’è almeno un uomo di scienza che invece ne è un sostenitore entusiasta. È il genetista, chimico, ingegnere molecolare e imprenditore seriale George McDonald Church. Sessantasei anni, folti capelli bianchi, occhi azzurri, attraverso il suo laboratorio di Harvard ha fondato una cinquantina di società biotecnologiche. Nel 2017 la rivista Time lo ha inserito tra le 100 persone più influenti al mondo. Che ci fa uno come lui in un’operazione poco limpida come gli Enhanced Games? Il punto fondamentale è che Church vuole ridefinire le capacità della mente e del corpo. Non solo persone più longeve, ma anche più forti e intelligenti. Church ha lavorato su progetti che vanno dalla neurobiologia alla genomica, dalla genetica dell’invecchiamento alla genetica spaziale – un campo di ricerca che studia come adattare l’uomo all’ambiente più ostile che ci sia: lo spazio profondo.
Parlando di spazio, inevitabilmente salta fuori un altro titano della tecnologia: Elon Musk. Anche lui sta investendo molto nel settore del potenziamento umano. Oltre alle aziende più note come Tesla e SpaceX, Musk ha fondato Neuralink, una società di impianti cerebrali, il cui obiettivo però non è solo curare disabilità, tipo ridare la vista ai ciechi o far muovere gli arti a persone paralizzate. Musk vuole moltiplicare le capacità cognitive, spera di collegare in futuro il cervello umano all’intelligenza artificiale, aumentando esponenzialmente ragionamento e conoscenza. Il business del potenziamento umano – dai gadget da polso agli impianti cerebrali – vale già 125 miliardi di dollari e cresce del 10% l’anno, dice Imarc, una società di consulenza.
Scienza e non
Questi fautori di superpoteri spesso bypassano la legge, sorvolano su dilemmi morali e ignorano le incertezze della scienza. Robert Kennedy Jr., il nuovo segretario alla Salute americano, è ostile ai vaccini, ma è un fanatico degli integratori. Li usa per tenersi in forma, aggiungendo una routine piuttosto intensa di sollevamento pesi – in effetti ha un fisico notevole per i suoi 71 anni. Contro l’invecchiamento assume testosterone. Funziona davvero? Forse sì, forse no: non ci sono prove scientifiche. Ma Kennedy Jr., come milioni di altre persone, si è costruito un protocollo tutto suo, basandosi su intuizioni e convinzioni personali. Del resto il mercato degli integratori è enorme: muove ogni anno 485 miliardi di dollari. Dentro ci si trova di tutto, anche farmaci da prescrizione usati in modi creativi, spesso fuori da qualsiasi indicazione ufficiale. Ginseng, ginkgo biloba e lion’s mane (un fungo molto in voga) si prendono per affinare la mente. L’Adderal, a base di anfetamine, è un alleato degli studenti sotto esame. E poi ci sono nomi come nicotinamide mononucleotide, spermidina, creatina fosfato: tutte sostanze usate nella speranza di rallentare l’età o potenziare corpo e cervello.
Molti di questi esperimenti partono da teorie scientifiche legittime, ma non hanno ancora le prove per essere presi sul serio. Alcuni ingredienti hanno funzionato bene su animali da laboratorio – topi, per lo più – ma sull’uomo sono ancora un salto nel buio. Altri sono farmaci veri, usati per trattare malattie specifiche, ma vengono adattati ad altri scopi senza che nessuno abbia mai verificato se funzionino davvero. Non è un caso che manchino i dati: la medicina ha puntato finora a curare i malati, non a potenziare chi già se la passava bene. Per questo il mondo del potenziamento umano guarda con speranza al trial Tame, primo studio approvato dalla Fda, l’agenzia del farmaco americana, per testare una sostanza anti-invecchiamento: la metformina, già usata per il diabete. L’obiettivo è vedere se rallenta malattie legate all’età – tipo cancro e demenza – e magari anche la vecchiaia stessa.
L’ultima frontiera
Per gente come Bryan Johnson, sentirsi sperimentatori pionieri è parte del fascino. Sangue fresco, albumina e integratori non bastano? Si passa a qualcosa di più spinto: la terapia genica. Nell’ultima parte del suo documentario Netflix (Don’t Die: l’uomo che vuole vivere per sempre), Johnson vola a Roatán, un’isola al largo dell’Honduras. Lì c’è Próspera, città semiautonoma di ville sul mare, dove ci sono regole super leggere e si possono fare protocolli clinici vietati altrove.
Il progetto è finanziato da grossi nomi della tecnologia, tra cui Peter Thiel e Sam Altman, il ceo fondatore di OpenAI. Dopo una passeggiata a bordo piscina, Johnson entra in laboratorio. Si è sottoposto all’unico trattamento di potenziamento genetico (non medico tradizionale) accessibile al pubblico. Lo offre Minicircle, una società che usa plasmidi – piccoli anelli di dna batterico – per inserire nuovi geni nel corpo. Con questa tecnica si stimola la produzione di follistatina, un ormone che aiuta a sviluppare i muscoli. Come al solito, i test seri sono stati fatti solo sui topi. A Johnson però non interessa tanto aumentare la massa muscolare – è già abbastanza palestrato. Vuole rallentare l’invecchiamento e allungare i telomeri, che sarebbero un possibile segnale di giovinezza. È tornato a casa felice. Quanto a Próspera, forse dovrà chiudere: il governo dell’Honduras vuole revocarle il suo status speciale.
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L’articolo Collegamenti uomo-IA e lotta all’invecchiamento: come la Silicon Valley vuole creare il Superuomo è tratto da Forbes Italia.