9 Settembre 2025

Cdp Venture Capital entra in Proxima Fusion, la startup della fusione nucleare a guida italiana

Anche Cdp Venture Capital investe in Proxima Fusion, startup della fusione nucleare a guida italiana. Proxima ha comunicato un’estensione del round di finanziamento annunciato a giugno, con l’ingresso di Cdp, del fondo del Consiglio europeo per l’innovazione (Eicf) e di Brevan Howard Macro Venture. L’estensione vale 15 milioni di euro e porta la raccolta totale a 200 milioni. Il round, afferma la startup in una nota, sostiene “la convinzione degli investitori che l’Europa debba costruire una propria azienda sovrana nel settore della fusione” e “rappresenta un significativo passo avanti nell’unire le principali economie europee nel sostegno della missione di Proxima”.

I nuovi investitori

Cdp Venture Capital ha investito attraverso il fondo Large Ventures e attraverso il comparto Energy Tech del fondo Corporate Partners, veicolo di investimento dedicato a startup e scaleup che sviluppano tecnologie per la transizione energetica.

L’Eicf aveva già stanziato una sovvenzione di 2,5 milioni di euro a favore di Proxima. Con il nuovo investimento si aggiunge ad altri fondi pubblici europei che sostengono la startup: il DeepTech & Climate Fonds e l’High–Tech Gründerfonds, entrambi sostenuti dal ministero tedesco dell’Economia e dell’energia. Tra gli investitori di Proxima ci sono anche la LfA Förderbank Bayern, la banca statale della Baviera specializzata nella promozione dell’economia, e la Max Planck Foundation, no profit che sostiene la ricerca attraverso gli istituti della Max Planck Society, una delle più importanti istituzioni europee nella ricerca di base.

“Una base europea per guidare la corsa globale”

“Cdp Venture Capital crede fermamente che l’ecosistema deep tech europeo abbia un ruolo chiave da svolgere nello sviluppo delle soluzioni energetiche del futuro”, ha detto Alessandro Scortecci, chief investment officer – investimenti diretti di Cdp Venture Capital. “La fusione può contribuire all’indipendenza tecnologica, sostenere la competitività industriale e accelerare la crescita economica a zero emissioni. Siamo fiduciosi che Proxima manterrà le promesse e trasformerà il panorama energetico globale”.

Francesco Sciortino, cofondatore e amministratore delegato di Proxima, ha affermato che l’azienda “sta mettendo insieme partner pubblici e privati, sviluppandosi a tutti gli effetti come un’azienda europea, unendo competenze, talenti e capitali provenienti da tutto il continente. Sebbene le nostre radici siano in Germania, sulla base dell’esperimento record Wendelstein 7-X stellarator condotto presso l’Istituto Max Planck per la fisica del plasma, stiamo creando un team e una base di investitori paneuropei. Questa ambizione collaborativa, unita all’incredibile eredità dell’Istituto Max Planck, ci sta fornendo una solida base europea per guidare la corsa globale alla fusione e, chiaramente, non posso che essere estremamente felice di veder entrare nel nostro capitale anche un soggetto di sistema italiano come Cdp”.

Che cos’è Proxima Fusion

Proxima, che ha sede a Monaco di Baviera, vuole costruire la prima centrale a fusione nucleare al mondo, cioè la prima centrale a produrre energia con la stessa reazione che alimenta le stelle. Nata come spin-out dell’Istituto Max Planck per la Fisica del Plasma (Ipp), basa la sua attività sui risultati di uno dei più importanti esperimenti di ricerca mai condotti sulla fusione nucleare, lo stellarator Wendelstein 7-X (W7-X), finanziato dal governo federale tedesco e dall’Unione europea con 1,3 miliardi di euro.

Punta su una tecnologia che si chiama ‘stellarator quasi-isodinamico’. Come ha spiegato Sciortino in un’intervista a Forbes Italia, è un sistema in cui un plasma riscaldato a circa 100 milioni di gradi viene confinato creando “una specie di bottiglia di campo magnetico, per fare in modo che quella materia non tocchi alcuna superficie. Nessun materiale resisterebbe a quelle temperature. Poi pieghiamo la bottiglia e le diamo la forma di una ciambella”.

A giugno Proxima ha annunciato il più grande round di investimenti privati sulla fusione mai realizzato in Europa. Oggi ha circa 100 dipendenti. Con il nuovo capitale ha già fatto ordini di acquisto per diversi elementi chiave del progetto. Vuole costruire, entro il 2027, una dimostrazione hardware del suo stellarator, lo Stellarator Model Coil. Conta poi di realizzare uno stellarator dimostrativo a guadagno netto di energia, Alpha, e sta valutando potenziali siti di costruzione in tutta Europa.

L’articolo Cdp Venture Capital entra in Proxima Fusion, la startup della fusione nucleare a guida italiana è tratto da Forbes Italia.

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