24 Luglio 2025

Bat punta a un futuro senza fumo e investe in prodotti a rischio ridotto

Contenuto tratto dal numero di luglio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Nonostante i rischi legati al fumo tradizionale, negli ultimi decenni il numero di fumatori adulti a livello globale è rimasto stabile, intorno al miliardo. Ma se da una parte lo scenario sembra immutato, dall’altra ci sono aziende che stanno cercando di cambiare le cose. Tra queste, c’è Bat, azienda specializzata nei beni di largo consumo nel settore della nicotina, che ha intrapreso un percorso per costruire un ‘mondo senza fumo’, investendo nello sviluppo di prodotti senza combustione, in alternativa alle sigarette tradizionali. Oggi l’azienda, che conta già 29,1 milioni di consumatori adulti, punta a una transizione del proprio business. Ne abbiamo parlato con Johan Vandermeulen, chief operating officer di Bat.

Partiamo dal percorso di trasformazione che avete intrapreso.
Vogliamo costruire un mondo senza fumo. Per realizzare questa visione, ci siamo posti due obiettivi: entro il 2030 vogliamo che 50 milioni di consumatori utilizzino prodotti a rischio ridotto, e vogliamo che entro il 2035 il 50% del nostro fatturato derivi proprio da questi prodotti alternativi al fumo tradizionale.

Come si traduce questa trasformazione a livello di prodotto?
Abbiamo sviluppato tre categorie di prodotti, tutte pensate per ridurre il rischio rispetto al fumo tradizionale. La prima è quella a tabacco riscaldato: che viene riscaldato a circa 300° C, molto al di sotto degli 800° C delle sigarette tradizionali, evitando così la produzione delle sostanze più nocive. Questa tecnologia è disponibile tramite dispositivi come glo e tramite i nostri stick Neo e Veo. La seconda categoria di prodotto è quella del vaping. Il brand globale di riferimento per Bat è Vuse, con cui si ottiene una riduzione del 95% di sostanze nocive rispetto al fumo tradizionale. La terza categoria è il ‘modern oral’, introdotta sul mercato con il marchio Velo. Qui non c’è inalazione, poiché si tratta di sacchetti di nicotina per uso orale in cui le emissioni di sostanze nocive sono ridotte del 90-95% rispetto a una sigaretta tradizionale.

Su quali dati scientifici vi basate?
In generale, quando parliamo di prodotti a rischio ridotto, partiamo dal caso svedese. La Svezia è un paese che oggi ha i tassi di cancro ai polmoni più bassi del mondo. Un risultato attribuibile in gran parte al consumo di snus, un prodotto tradizionale apprezzato dagli svedesi, sottoforma di sacchetto di tabacco, che si posiziona tra il labbro e la gengiva e rilascia lentamente nicotina, permettendone l’assunzione senza la necessità di inalazione. Questo vuol dire che, eliminando la combustione dai prodotti, si può ridurre il danno sulla salute dei consumatori rispetto a quanto avviene con il fumo tradizionale. Ecco perché oggi investiamo oltre 350 milioni di sterline all’anno in ricerca scientifica e perché, di recente, abbiamo lanciato Omni.

Cosa può dire di più su Omni?
Omni è la nostra iniziativa per combattere la disinformazione. Oggi i consumatori si chiedono se lo svapo sia davvero meno dannoso, o cosa siano i prodotti a tabacco riscaldato. Noi vogliamo presentare lo scenario per quello che è, basandoci su evidenze scientifiche. Ed è qui che nasce Omni, una piattaforma che raccoglie oltre un decennio di studi, ricerche e analisi scientifiche sulla riduzione del danno da tabacco, condensandoli in un unico hub accessibile a tutti. Concepito come una raccolta di evidenze scientifiche, Omni è uno strumento che mira a favorire un dialogo aperto e informato contribuendo all’identificazione delle strategie regolatorie più efficaci per ridurre il danno da fumo per la salute.

L’Italia può essere un modello per l’Europa?
Assolutamente sì. Oggi in Italia constatiamo l’adozione di un approccio pragmatico da parte delle istituzioni: il governo ha mostrato una notevole lungimiranza, riconoscendo l’importanza della strategia della riduzione del danno e differenziando normative e tassazioni in base al rischio effettivo dei prodotti. Questa è una linea che, purtroppo, non tutti i paesi europei hanno ancora adottato, rendendo l’Italia una pioniera in questo campo. Eppure, i dati a nostra disposizione ci dicono che, se l’Unione europea adottasse su larga scala il modello svedese, si potrebbero evitare circa tre milioni di morti premature nei prossimi dieci anni. Questo sottolinea come una regolamentazione intelligente, basata su evidenze scientifiche, possa davvero fare la differenza.

In che modo state investendo in Italia?
Oggi l’Italia rappresenta uno dei mercati in cui Bat realizza concretamente la sua visione di ‘A Better Tomorrow’, attraverso la creazione di valore condiviso, con l’A Better Tomorrow Innovation Hub di Trieste, il polo di produzione interamente dedicato alle nuove categorie, e il Growth Hub, il polo globale dedicato all’innovazione digitale e alla ricerca sull’IA. L’hub di Trieste – inaugurato nel 2023 – è sostenuto da un piano industriale da 500 milioni di euro in cinque anni (fino al 2027) con importanti ricadute socio-economiche positive, tra cui la creazione stimata di 2.700 nuovi posti di lavoro, fra diretti e indiretti. È qui che avviene la produzione, interamente made in Italy, di Velo – attraverso quattro linee produttive – per l’Italia e per altri 14 paesi, a cui si aggiunge, dal 2025, la global travel retailing – la vendita sugli aerei.

L’articolo Bat punta a un futuro senza fumo e investe in prodotti a rischio ridotto è tratto da Forbes Italia.