15 Luglio 2025

Arriva il Decanterino, l’invenzione che vuole cambiare la degustazione del vino

Articolo tratto dal numero di luglio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Il Decanterino. Un’invenzione destinata a cambiare il mondo della degustazione del vino ma anche, probabilmente, a cambiare i dizionari di italiano perché sostituisce il verbo da ‘vino decantato’ a ‘vino decante-rinato’. In sostanza il vino rinasce, almeno a dire del suo inventore, Carlo Benati, architetto di Verona, appassionato di vino e dei comportamenti a esso legati.

Con Benati condivide il progetto Daniel Hager, amico e managing partner, imprenditore americano con un’importante partecipazione in una società di logistica livornese (F.lli Colò) dove ricopre l’incarico di direttore per la movimentazione food & beverage. “È il principio di una rivoluzione basata su una nuova tecnologia, il primo sistema di micro-ossigenazione controllata per il servizio del vino”, racconta l’inventore. “Il vino, anche quello contenuto nelle bottiglie importanti, da secoli, si serve sempre allo stesso modo: usando il decanter, uno strumento non sempre sufficiente”.

Decanterino, istruzioni per l’uso

Ma come funziona il Decanterino? È un ‘imbuto’ in vetro, a forma di calla, dove vengono immesse migliaia di microsfere, anch’esse in vetro. Il principio sviluppato da Benati, con l’ausilio delle università di Udine e Parma, è che il vino non si ossigena solo con l’aria, ma attraverso il contatto con la superficie di un corpo materico inerte. Tale superficie, nel decanter tradizionale, è decisamente inferiore a quella offerta dalle migliaia di sfere del Decanterino: 0,8 metri quadrati per la precisione. “Questo sistema poroso, brevetto internazionale d’invenzione, è costituito da sfere di vetro e permette al vino di rinascere immediatamente, passandovi attraverso e attivando il processo di ‘micro-ossigenazione controllata’, vero motivo della sua perfetta restituzione organolettica. Il vino, attraversandole, si rigenera, si rivela, rinasce. Rinato, arriva al calice pronto, espresso, armonico, vivo. Coniando un nuovo verbo che lo definisce perfettamente: decanterinato”, spiega Hager.

“Il passaggio del vino attraverso le microsfere, la percolazione, è di fatto la prima forma di ‘dinamizzazione controllata’ per il servizio dello stesso. Azzera i tempi d’attesa, unitamente a un effetto scenografico fatto di suoni, colori, profumi che stupiscono, sorprendono, emozionano, portando la degustazione a un livello superiore, multisensoriale”, riporta una delle tante recensioni tecniche scritte sul Decanterino. Che è anche un oggetto cult realizzato a Murano da maestri d’arte vetrai. La versione cult viene prodotta in serie limitate (circa mille all’anno) a Murano ed è un oggetto d’arte unico, esclusivo e raro. Ma Decanterino ha anche altre versioni: il Decaterino Pop, pensata per il servizio al calice e per tutti, e il Decanteriano, una vera scultura attiva disponibile solo su richiesta. Ogni versione è rigorosamente made in Italy, ha una sua identità e si rivolge a un mercato preciso.

L’articolo Arriva il Decanterino, l’invenzione che vuole cambiare la degustazione del vino è tratto da Forbes Italia.