Wibo, la startup che aiuta le aziende a crescere potenziando le competenze interne grazie a percorsi di formazione guidata da top executive di realtà come Nike, Spotify, Airbnb, Eataly, Uber e Google, ha chiuso un round di investimento da 500.000 euro. Il capitale raccolto permetterà all’azienda di consolidare la propria presenza sul mercato italiano, ampliare le aree di competenza introducendo anche la formazione su AI e accelerare la costruzione di nuovi asset tecnologici.
L’obiettivo di Wibo è chiaro: creare percorsi di upskilling e leadership che uniscano abilità umane e tecnologia, rendendo la formazione non solo memorabile, ma concreta e immediatamente applicabile nel lavoro quotidiano.
Wibo, round da 500.000 euro
A guidare l’investimento un gruppo di business leader di primo piano, molti dei quali già coinvolti in Wibo in qualità di executive teacher: tra loro Simone Cimminelli (angel investor), Andrea Incondi (vice president Europe South di Flix), Lorenzo Lagorio (country manager Italia di easyJet), Elena Mirandola (ex ceo F.C. Como Women), Giacomo Trovato (ad di Genertel), Duccio Vitali (ceo & founder di Alkemy), Oscar Farinetti (founder di Eataly) e Marco Fassone (già ad di top club calcistici come Milan, Napoli e Juventus, oggi business advisor di Wibo). Il round è stato sostenuto da Talent Garden e supportato dal fondo VC Techstars, partner del round precedentemente chiuso dalla startup.
“Ho visto in Wibo un potenziale straordinario fin dall’inizio: dopo aver collaborato come Executive Teacher, investire nella loro crescita è stata la naturale evoluzione del mio coinvolgimento. Apprezzo profondamente la loro visione di rendere accessibile a tutti una formazione aziendale di qualità, fondata sull’esperienza concreta di numerosi manager di successo” racconta Andrea Incondi, investitore e vice president Europe South di Flix. “Credo molto nei fondatori, Tommaso e Alessandro, e nel loro team giovane e ambizioso, che ha avuto il coraggio di innovare un settore tradizionale con un modello di business solido, scalabile e capace di generare un impatto reale nel mondo del lavoro in continua evoluzione”.
Cosa fa Wibo
Fondata a Torino nel 2019 da Tommaso Seita (27) e Alessandro Busso (26), Wibo nasce come app di quiz a premi. Dopo un primo pivot nel 2020 verso i quiz live per eventi e formazione, è a metà 2022 che arriva la svolta: i fondatori intercettano un’esigenza profonda nel mondo HR e Learning & Development.
“La nostra vision è aiutare le organizzazioni, team e individui ad affrontare con successo il futuro del lavoro attraverso competenze human e tech”, spiegano i due fondatori. “Lo facciamo attraverso un modello formativo che permette di imparare da executive internazionali, unendo live session, esercizi e strumenti pratici. Con questo round amplieremo il team con l’ingresso di 5 nuove persone nei prossimi tre mesi, porteremo a bordo nuovi profili di rilievo nel campo dell’intelligenza artificiale e svilupperemo una piattaforma proprietaria in grado di potenziare ulteriormente l’esperienza di apprendimento”.
La formazione tradizionale, infatti, percepita come poco utile e scollegata dal lavoro reale, richiede un cambiamento radicale.
Un’urgenza che viene confermata anche dai dati: secondo il modello scientifico della Forgetting Curve, il 90% delle informazioni trasmesse durante una formazione tradizionale viene dimenticato entro una sola settimana. A questo si aggiunge un allarme sollevato da Gartner, secondo cui il 60% dei leader HR considera la mancanza di percorsi formativi realmente efficaci uno degli ostacoli principali alla crescita manageriale.
Nasce così il modello formativo attuale di Wibo: esperienziale, orientato al business, guidato da chi il business lo vive ogni giorno. Ogni percorso si sviluppa in gruppi ridotti e comincia con un confronto live con top executive di aziende come Nike, Amazon, Google, Spotify, Airbnb e Uber, che portano in aula le proprie esperienze maturate alla guida di realtà globali.
L’esperienza dei manager si traduce poi in simulazioni pratiche, role playing, domande mirate ed esercizi guidati, condotti da trainer con reale background aziendale e ogni modulo termina con la definizione di vere e proprie Spark, azioni concrete e subito applicabili nel lavoro quotidiano.
Recentemente inserita al 20° posto tra le 100 startup a più rapida crescita in Francia e Sud Europa secondo Sifted (Financial Times), Wibo ha collaborato con realtà come Unicredit, Petronas, Huawei, Crédit Agricole, Amazon e molte altre. Ad oggi, oltre 14.500 persone hanno partecipato ai percorsi della startup, con un tasso di soddisfazione del 94% e un tasso di completamento del 98%.
“La formazione odierna è percepita ancora come piatta, noiosa, poco coinvolgente, e soprattutto poco efficace. Spesso manca di contatto con il business, in quanto viene sviluppata unicamente da formatrici e formatori “di professione”, che raramente hanno conosciuto dall’interno il mondo aziendale e i suoi processi”, continuano i fondatori. “Proprio per questo, Wibo aiuta le aziende a far dialogare human skills e AI skills, unendo leadership, comunicazione e gestione dei team con l’adozione pratica e consapevole dell’intelligenza artificiale. Il nostro modello è semplice ma potente: humans superpowering humans. Usiamo l’esperienza reale per trasformare la formazione in uno strumento efficace per raggiungere gli obiettivi di business”.
Il team di Wibo conta ad oggi 15 persone (+50% rispetto al 2024) e prevede 5 nuove assunzioni nei prossimi 3 mesi, tra cui figure in ambito prodotto, tecnologia e customer success. Per dare un assaggio del suo metodo, Wibo ha aperto una lista di pre-iscrizioni per accedere gratuitamente alla prima Mini-Academy Wibo Humans+AI. Info e link per l’iscrizione in cima alla pagina wibo.app
L’articolo Anche Oscar Farinetti investe in Wibo, la startup del corporate learning è tratto da Forbes Italia.